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inaugurazione sabato

Parrocchia Sant'Agostino. Riapre la sala, resta il sogno del cinema

In foto: Don Vittorio Metalli all'ingresso della sala conferenze
Don Vittorio Metalli all'ingresso della sala conferenze
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 11 set 2020 14:08 ~ ultimo agg. 12 set 11:21
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Il sogno resta: far tornare questo luogo ad avere anche funzione di cinema“. A dirlo don Vittorio Metalli, parroco di Sant’Agostino di Rimini che, in anteprima per la stampa, mostra i lavori di riqualificazione del vecchio cinema e delle sale per la catechesi al primo piano. Domani, 12 settembre, l’inaugurazione con la messa celebrata dal Vescovo Lambiasi alle 16,30 e a seguire un momento, nel rispetto delle norme sanitarie, nei nuovi locali a cui è stata invitata la comunità parrocchiale.

Un cantiere importante, per un investimento di circa mezzo milione di euro, che ha potuto contare sul contributo dell’8xmille e sulle donazioni di due signore della parrocchia, Carla Nora che ha lasciato parte della sua eredità e Giulia Mandolesi. “Quando sono arrivato qui sei anni fa – racconta don Vittorio – sono entrato nell’ex cinema con gioia e dolore. Come tanti riminesi sono affezionato a questo luogo che ha fatto parte della giovinezza di tanti di noi e rivederlo mi ha emozionato, ma allo stesso tempo vederlo in stato decadente mi addolorava perchè avevo la consapevolezza che non avevamo i fondi per recuperarlo. Poi la provvidenza ha bussato: le donazioni, circa 400mila euro e l’aiuto dell’8xmille per altri 200mila euro hanno permesso di iniziare i lavori. Il primo progetto era di un recupero ad uso interno della comunità poi ci sono stati ritrovamenti particolarmente belli che ci hanno fatto alzare l’obiettivo“.  Sono emersi, infatti, antichi reperti: una colonna medievale di uno dei due chiostri del convento, che fu costruito nella seconda metà del 1200, e i segni dei capitelli poi andati perduti.  “Da semplice sale parrocchiale abbiamo pensato di farla diventare un luogo per tutta la città, strutturandola come una sala conferenze. Credo molto nel valore delle alleanze“. “La colonna – spiega Emanuele Panzetta, uno dei tecnici progettisti – era nascosta da una scenografia degli anni ’50 e da una parte del riscaldamento della sala. Quando durante i lavori è emersa una parte del capitello siamo rimasti sorpresi“. Si è intervenuti sul solaio e sulla tenuta sismica. Particolare anche la porta di ingresso: la ferramenta è di epoca malatestiana e all’interno è stata trovata una moneta di epoca risorgimentale con l’effige di Vittorio Emanuele II. All’ingresso in una nicchia sono state poste anche le vecchie macchine di proiezione.

Oltre alla sala conferenze sono stati recuperati gli ambienti nel piano superiore da dedicare alle attività pastorali, in particolare ai ragazzi. “C’è un bel giro di ragazzi e bambini e ho soprattutto loro nel cuore. Facevamo gli incontri in gazebo esterni, in ambienti fatiscenti, ora invece abbiamo luoghi belli e luminosi

Tornando al sogno di ripristinare il cinema: “Abbiamo fatto delle verifiche e ad oggi – spiega don Vittorio – non è possibile pensare di mantenere una struttura con solo quella vocazione. Ma il desiderio resta“”