Il riconoscimento Eusoma per la Breast Unit di Rimini
Per il terzo triennio consecutivo (2014, 2017 e 2020), la Breast Unit di Rimini ottiene il prestigioso riconoscimento Eusoma, certificazione di qualità europea che viene attribuita alle strutture che prendono in carico le donne colpite da tumore della mammella, garantendo requisiti di qualità particolarmente importanti. I “certificatori” di Eusoma fanno visita alle Breast Unit candidate valutando vari parametri, sia di ordine clinico sia legati alla presa in carico, come ad esempio l’umanizzazione delle cure, il sostegno psicologico, la collaborazione con soggetti del terzo settore (volontariato, associazionismo) creato dalle pazienti o che possa dar loro supporto.
La Breast Unit di Rimini, diretta dal dottor Lorenzo Menghini, si compone di tutte le specialità specifiche per la presa in carico della paziente dalla fase diagnostica a quella chirurgica, terapeutica e di follow up: il radiologo senologo, il chirurgo senologo, l’oncologo, il radioterapista, l’anatomopatologo, il medico per la riabilitazione. Importante è inoltre la partecipazione a questa equipe di figure dedicate come l’infermiere case manager, lo psicologo, il data manager, il tecnico di radiologia ed il fisioterapista.
“Da quando la nostra struttura è nata – spiega il dottor Lorenzo Menghini – abbiamo messo in campo il massimo impegno per garantire alle nostre pazienti la presa in carico più adeguata possibile. Il reiterarsi, tutt’altro che scontato, di questo riconoscimento, ci fa capire che stiamo percorrendo la strada giusta. E siamo intenzionati a continuare così, anzi a migliorare ulteriormente”.
“Questo riconoscimento è molto importante per la senologia riminese – commenta a sua volta il direttore sanitario dell’Ausl Romagna Mattia Altini – perché evidenzia il livello raggiunto nella presa in carica delle pazienti. E l’impegno di questa Direzione sarà massimo per far sì che, in ogni circostanza e in ogni territorio, vi sia il più alto livello qualitativo possibile nella presa in carico dei pazienti. Non vi devono essere ingiustificate discrasie nell’approccio alla malattia. Questi importanti eventi devono richiamarci, in ogni disciplina, ad una politica che porti tutti gli ambiti territoriali al più alto livello possibile di qualità clinica per l’intera comunità romagnola. E’ un obiettivo sfidante che siamo convinti di poter perseguire”.