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manca ancora nomina

Palas. Riccione Civica: forti dubbi sull'amministratore unico

In foto: il Palariccione
il Palariccione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 13 ago 2020 13:30
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Riccione Civica esprime grande perplessità sulla figura dell’Amministratore Unico che sarà chiamato a guidare la New Palariccione. La lista ricorda come, nel primo consiglio comunale in tempi di lockdown, sia stata approvata “una radicale trasformazione dell’oggetto sociale della società ampliandone in modo enorme le possibilità operative” e  “il sindaco abbia imposto come socio di maggioranza la figura dell’AMMINISTRATORE UNICO (circa 80% del capitale è di proprietà comunale) che sostituirà l’attuale consiglio di amministrazione (rappresentato anche da associazioni di categoria e soci privati come: Riccione congressi, Confcommercio e Confindustria) adducendo quale motivazione il rispetto della ormai famosa “Legge Madia “.

Tra le nuove attività quelle che di maggiore rilevanza – spiega Riccione Civica – sono: l’organizzazione e vendita di viaggi, la gestione ed organizzazione di servizi della ristorazione, la promozione e vendita di biglietti per spettacoli, eventi, concerti, oltre all’ organizzazione di fiere e manifestazioni con annessa commercializzazione del merchandising relativo e dedicato, ma anche promuovere la costituzione di nuove società ovvero l’assunzione di partecipazioni in nuove o già esistenti realtà del settore privato.

Riccione Civica si stupisce che il nuovo amministratore unico non sia stato ancora nominato, quando l’atto notarile risale a giugno e si chiede il perchè di tanta fretta. “La decisione di optare per la figura dell’amministratore unico in luogo del consiglio di amministrazione di solito porta ad un risparmio di costi per la collettività ma nel caso in questione dovete sapere che il C.D.A. costa meno di 8.000 € annui, una cifra “davvero esigua” se guardiamo il giro d’affari che per altro è in continua e sostenuta espansione. Il caso della New Palariccione è il tipico esempio in cui la legge consentirebbe tranquillamente di continuare ad avere ad uno strumento di gestione e di controllo essenziale data la rilevanza che questa società partecipata avrà in futuro. Noi in consiglio comunale votammo “NO” a questa operazione e non perché volevamo impedire l’ampliamento dell’oggetto sociale ma perché non si doveva lasciare in mano ad una sola persona la gestione di questa che diventerà praticamente una “MULTI-UTILITY”.