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La polemica infinita

Notte Rosa è over. La Tosi rincara la dose e guarda all'asse ravennate

In foto: Renata Tosi
Renata Tosi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 11 ago 2020 13:19 ~ ultimo agg. 13:34
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“Della Notte Rosa salverei solo i fuochi d’artificio e magari neanche tutti”. Così Renata Tosi ribadisce la netta e discussa presa di posizione contro l’evento.

“Prima di tutto ringrazio il prefetto Giuseppe Forlenza – scrive il sindaco di Riccione – perché ieri ha oggettivamente reso noto il bilancio della settimana della Notte Rosa, in cui si legge che numerosi sono stati gli ambiti di intervento di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto e contenimento del Covid-19. Colgo quindi l’occasione per ringraziare le Forze dell’Ordine, carabinieri e polizia di Stato, polizia locale e volontari della protezione civile, donne e uomini che hanno lavorato intensamente a tutela della comunità. Vorrei anche ringraziare tutto il personale medico e infermieristico che ha raddoppiato gli sforzi fatti fino ad oggi, rispondendo ottimamente all’onda d’urto della Notte Rosa, basti pensare che nella sola giornata di sabato 8 agosto, sono stati circa 380 gli accessi ai Pronto soccorso di Rimini e Riccione, con 38 ricoveri totali. Un lavoro che ha comportato uno sforzo in più, e che è pesato sulle strutture sanitarie e sul personale già provato da mesi di turni e preoccupazioni dovuti alla pandemia. Ringrazio i miei operatori economici che hanno fatto di tutto per salvaguardare la salute di turisti e dipendenti”.

Per poi rincarare: “la Notte Rosa andava rimandata e anzi va proprio cancellata perché come prodotto, come comunicazione e come richiamo turistico è “over”. Vecchia nei contenuti e nella comunicazione. Per Riccione è un richiamo turistico al ribasso, un evento diffuso senza alcuna utilità. Per il brand Riccione, per i nostri standard, tutta l’estate deve un’offerta valida e di alto livello e non così come viene percepita dal pubblico la Notte Rosa, ossia “vado e faccio casino”. Questo non serve più a nessuno in Romagna. La riflessione utile a questo punto è solo una, è economica ed è politica. Oggi la Romagna deve decidere di alzare l’asticella ad un alto livello unico e diffuso che va da Ravenna città d’arte, passa per Milano Marittima e giunge a Riccione. A questo livello di prodotto devono posizionarsi tutti i territori romagnoli che non devono essere in competizione ma devono aiutarsi per giungere ad un livello omogeneo di offerta turistica importante. Questa è politica di sistema. Un sistema al rialzo, non al ribasso. E da Ravenna oggi più che mai parte quel sistema Romagna, dall’Ausl a Romagna Acque e l’Agenzia mobilità. Allora benissimo pensiamo a fare sistema Romagna anche fattivamente sul Corridoio Adriatico, un sistema di collegamento di costa che sfrutti la rete ferroviaria, che colleghi i luoghi messi a sistema”. Oltre a essere “contrari alla Notte Rosa, che oramai è uno scatolone privo di contenuti”, la Tosi sottolinea che “anche solo come messaggio di comunicazione è sbagliato: non si esaurisce tutto in una notte o in una settimana, l’estate deve essere quel prodotto turistico da va dalla Pasqua a Natale.