Lavapiatti positivo al Covid, chiude locale sulla spiaggia
“Mi trovo costretto a chiudere il locale per 14 giorni. Un mio dipendente è risultato positivo al Covid e non posso fare finta di niente”. Così, con la voce rotta dal pianto, ha annunciato la chiusura per due settimane del GhettoQuarantasea, in via Toscanelli, sul mare, il titolare Paolo Gabriele. Che ha rassicurato tutti sul fatto che lui e gli altri dipendenti stanno tutti bene. “Per il bene dei nostri clienti – ha aggiunto – non posso fare altrimenti, chiudo”. Un gesto di grande trasparenza e responsabilità, per nulla scontato, soprattutto con la Settimana Rosa alle porte e il Ferragosto ormai prossimo.
A scopo precauzionale verranno sottoposti a doppio tampone tutti i dipendenti e per i prossimi (almeno) 14 giorni resteranno in isolamento domiciliare. Il titolare invece non dovrà osservare la quarantena, anche se ha deciso ugualmente di sottoporsi al tampone naso-faringeo “per solidarietà verso i miei ragazzi”. Rimane, aperto, invece l’altro locale a Villa Verucchio che, come ha comunicato lo stesso Gabriele, non è stato toccato in alcun modo dal coronavirus, avendo uno staff del tutto diverso da quello al mare.
Il lavapiatti di nazionalità pakistana, ora ricoverato, due giorni fa ha avvertito il ristoratore di non sentirsi bene, così gli è stato suggerito di restare a casa. Dopo l’insorgere della febbre, il pakistano si è rivolto al suo medico di base che gli ha consigliato di recarsi in ospedale a Rimini. Lì, con tutte le precauzioni del caso, è stato visitato e sottoposto immediatamente a tampone. Ieri, a tarda notte, l’esito: positivo al coronavirus. Una notizia che ha scosso Gabriele, vistosi costretto a prendere la decisione più difficile, chiudere momentaneamente il locale di Rivabella. Nel frattempo l’Ausl ha avviato un’indagine epidemiologica per risalire ai contatti stretti dell’uomo al di fuori dell’ambito lavorativo.