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L'inaugurazione

A San Clemente il nuovo sportello per le donne vittime di violenza

In foto: il taglio del nastro
il taglio del nastro
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 20 lug 2020 15:08 ~ ultimo agg. 22 lug 16:08
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E’ stato inaugurato, giovedì 16 luglio nell’ex scuola media di San Clemente in Via Cavour 3, il presidio distrettuale del Centro Antiviolenza Chiama ChiAma, sportello di auto e sostegno per le donne vittime di violenza.

Il nuovo servizio, gratuito, inaugurato a San Clemente per dare risposta alla violenza contro le donne, dispone di un contatto telefonico attivo 24 ore su 24 (il numero da comporre è il 335.7661501) di un indirizzo mail (info@centroantiviolenza.org) nonché di un sito internet (www.centroantiviolenza.org) e di una pagina Facebook (Chiama ChiAma – CAV Distretto di Riccione).

All’esterno della sede ospitata nell’ex scuola media di San Clemente sono state collocate la grafica che indica il riferimento del presidio e una cassetta postale, ben riconoscibile per i colori e le informazioni di contatto, utile a raccogliere i messaggi e le richieste d’aiuto delle donne vittime di violenza.

All’incontro hanno partecipato, Mirna Cecchini, Sindaca del Comune di San Clemente; Loretta Michelini, Presidente Associazione MondoDonna Onlus Bologna; Emma Petitti, Presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna; Stefania Tordi, Assessora alla Cultura del Comune di San Clemente e Chiara Mussoni, Referente del Centro Antiviolenza Chiama ChiAma. Al taglio del nastro è seguita la presentazione del libro di Doriana Ravaldini “Ho scoperto la dignità”  – Pegasus Edizioni.


“Il dramma della violenza sulle donne, perché di questo si tratta, è un tema che impone, oggi più che mai, una doppia riflessione: civile e politica. La tragedia – dice la Sindaca di San Clemente, Mirna Cecchini – che colpisce l’universo femminile ha connotati e contorni non del tutto conosciuti nella loro terribile attualità”.

“Un’attualità troppo spesso ulteriormente brutalizzata dagli organi d’informazione, incapaci di raccontare realmente le vicende che vedono le donne subire violenza fisica e psicologica sia si tratti dell’ambito familiare, della cerchia di amicizie, del luogo di lavoro o di altri contesti. Ecco, allora, che l’eco mediatica suscitata dai fatti di cronaca diventa motivo di confronti e dibattiti che aggiungono devastazione e dolore alla vittima: questo perché non di rado, purtroppo, la vittima diventa colpevole, complice. Tutto ciò e assurdo! Questo non possiamo tollerarlo: abbiamo gli strumenti, in primis quelli culturali, che ci consentono di respingere con forza certi stereotipi che non devono e non possono avere la dignità di voce sociale. Chi volge lo sguardo altrove, ignorando gli allarmi, le denunce, le paure, va chiamato alle proprie responsabilità! Il senso di comunità, di giustizia inizia da qui: dalla consapevolezza di poter sempre e comunque fare qualcosa di reale e concreto e quindi di non abbassare la testa e tacere. Il silenzio non diventi condanna, non diventi in alcun modo giustificazione! Perché chi commette violenza non abbia scappatoie o sconti di pena!

Il cammino da compiere è ancora lungo: ricominciamo a percorrerlo facendo leva sui meccanismi della condivisione, dell’educazione, del rispetto. Una società evoluta e sana ha bisogno del contributo di ognuno di noi. E con vero orgoglio che oggi, quale Sindaca di San Clemente, inauguro assieme a voi il presidio distrettuale di San Clemente nel solco del progetto di potenziamento del Centro Antiviolenza Chiama ChiAma, uno sportello di aiuto e sostegno per le donne vittime di violenza, il cui valore riporti in luce la dignità, squarciando il velo dell’indifferenza”.