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allarme violenza

Risse tra giovanissimi in centro, due denunciati e un ferito in ospedale

In foto: Polizia di Stato davanti all'arco d'Augusto
Polizia di Stato davanti all'arco d'Augusto
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 8 giu 2020 14:37 ~ ultimo agg. 22:57
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Non c’è un vero e proprio motivo dietro alla serie di risse tra gruppi di neo maggiorenni (ma tra loro c’è anche qualche minorenne) che nella tarda serata di sabato ha impegnato la polizia in diversi interventi ravvicinati in centro storico, al termine dei quali sono stati denunciati per lesioni aggravate due fratelli tunisini di 18 e 19 anni. Pare, infatti, si tratti di aggressioni dettate quasi dalla noia, dal gusto di terrorizzare qualcuno, di sentirsi “forti”. Fatto sta che due sere fa, a Rimini, tra il ponte di Tiberio, piazza Cavour e l’Arco d’Augusto, si sono vissute un paio di ore piuttosto agitate, con gruppi di ragazzi che si davano la caccia a vicenda, per vendicare alcuni “agguati” a mani nude, ma anche a colpi di cintura.

Stando alle indagini degli uomini della questura, l’episodio che ha acceso la minaccia si è verificato poco prima delle 23 nell’invaso del ponte di Tiberio, al Borgo San Giuliano, dove tre turisti emiliani, di 18-19 anni, sono stati avvicinati da un gruppetto di nordafricani (di cui fanno parte i due denunciati), composto da cinque, sei ragazzi (poi diventati una decina). Gli stranieri, pare piuttosto alticci, avrebbero incominciato a infastidire i tre amici, apostrofati in maniera poco carina. Ma dalle parole in un attimo si è passati alle mani, con i magrebini che hanno assalito a calci e pugni gli emiliani. Alcuni ragazzi riminesi, che hanno assistito all’aggressione, sarebbero poi corsi in loro aiuto nel tentativo di difenderli.

Mentre alla sala operativa della questura giungevano le prime segnalazioni di risse, i nordafricani si erano però spostati in centro, dalle parti di piazza Cavour. E’ lì che hanno attaccato un gruppetto di riminesi. Anche in questo caso botte da orbi sia da una parte che dall’altra: calci, pugni e persino dei colpi con la cintura, utilizzata a mo’ di frusta. I magrebini si sono dileguati ancora una volta prima dell’arrivo delle Volanti, che hanno continuato a inseguirli per ore. Fino a quando vicino all’Arco d’Augusto, dopo l’ennesima aggressione ai danni di altri malcapitati, i poliziotti hanno fermato due dei presunti responsabili.

Il bilancio di un sabato sera folle, conclusosi intorno all’1.30, parla di due denunciati (i fratelli tunisini), tre feriti (di cui uno dei tre turisti emiliani finito in ospedale) e di decine di giovanissimi coinvolti sui quali sono ancora in corso gli accertamenti della questura.