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A Rimini 33% dell'offerta

Dal comune 96mila euro a nidi privati. Molti a rischio chiusura

In foto: repertorio
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di Simona Mulazzani   
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mer 24 giu 2020 14:01
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Sono diversi gli asili privati che, dopo il lockdown, stanno riflettendo a fondo sulla possibilità o meno di riaprire il prossimo anno scolastico. A Rimini valgono circa un terzo dell’offerta complessiva per i 0/3 anni. Da qui la decisione della Giunta di stanziare 96 mila euro. Si tratta di un fondo straordinario della Regione Emilia – Romagna che sarà impiegato in maniera modulare. Un primo blocco sarà uguale per tutti, e riguarderà un contributo ai gestori di circa 164 euro a bimbo (con riferimento a quelli iscritti al 24/2/2020), per un totale previsto di circa cinquanta/sessanta mila euro.
Un secondo blocco, invece, sarà rimodulato in maniera variabile, andando a sostenere i costi incomprimibili delle strutture, come ad  esempio l’affitto, le bollette, i commercialisti, la sicurezza e via dicendo. In questo caso il contributo sarà parametrato ai costi effettivamente rendicontati e sostenuti.

Un sostegno concreto – spiega l’assessore Morolli – in un momento dove alcuni asili privati – parliamo di quelli convenzionati con il Comune – stanno lottando per la sopravvivenza. Un rischio che non ci possiamo permettere, perché circa un terzo della nostra offerta passa da loro. A fronte dei più di 600 bimbi ospitati nelle nostre strutture, il blocco privato ne copre circa 300. L’utilizzo in maniera modulare dei contributi regionali parte dalla necessità di aiutare prioritariamente chi, a fronte di una comune riduzione degli introiti da rette, ha dovuto sostenere maggiori costi fissi. Una analisi che parte da lontano, con un confronto diretto che il Comune ha portato avanti con i gestori, in maniera da poter accogliere i loro specifici bisogni, e decidendo insieme come poter modulare nella migliore maniera le risorse dedicate. Un sostegno grazie al quale, inoltre, contiamo di dare risposta nel prossimo anno ad un numero maggiore di famiglie riminesi