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la storia

Paola e Rosa, mamme sprint. Dal lavoro in hotel a quello nei campi: "Così sfidiamo la crisi"

In foto: Rosa e Paola
Rosa e Paola
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 7 mag 2020 13:54 ~ ultimo agg. 17:52
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“Raccolgo le fragole, mi abbronzo, lavoro con la testa sgombra e col sorriso. Insomma sono felice”. Paola Caramori, 43 anni, mamma di tre figli, la più grande 22 anni il più piccolo 11 mesi, è tra le prime ad essere stata ricollocata passando almeno per ora dal settore turistico stagionale a quello dell’agroalimentare, grazie al Comune di Riccione.

L’assessorato alle Attività economiche e l’ufficio Suap hanno infatti attivato un semplice processo virtuoso che mette in collegamento gli stagionali del settore turistico con le aziende dell’agroalimentare del territorio, le uniche rimaste attive durante il lockdown, e che hanno bisogno di manodopera per la raccolta nei campi. Inviando la richiesta con posta elettronica all’ufficio Suap di Riccione, questa verrà girata alle associazioni di categoria e inserita nelle liste dove le aziende agricole attingono per l’assunzione di manodopera a tempo determinato e destinata alla raccolta dei prodotti di stagione.

“La mia amica Rosa ed io, abbiamo mandato una mail con i nostri dati e fatto presente in poche righe la situazione in cui ci troviamo. Io ad esempio – racconta Paola – ho tre figli da mantenere e mio marito al momento ha la cassa integrazione. Qualche informazione sui lavori precedenti e i recapiti telefonici. Venti giorni dopo ci ha chiamate un’azienda agricola di Viserba. Con la stagione che non si sa quando partirà, dobbiamo darci da fare, il lavoro non mi spaventa e quindi via abbiamo preso l’occasione al volo. Un bel sollievo sapere che la mattina ti alzi e hai un lavoro”. 

Rosa Argentiere ha 39 anni, una figlia di 9, e anche lei come Paola ha sempre lavorato da stagionale nel settore del turismo, come cameriera di sala in albergo. “Paola ed io abbiamo lavorato nello stesso hotel come cameriere per diverse stagioni, ma non possiamo certo rimanere con le mani in mano, per noi lavorare è importante, le spese ci sono e sono tante. Abbiamo presentato la domanda al Comune insieme ed insieme abbiamo ricevuto la chiamata dell’azienda agricola”. 

“Ora raccogliamo fragole per un’azienda di Viserba, – conclude Paola – stiamo all’aria aperta, che è sicuramente salutare, facciamo turni dalle 8 alle 12, pausa pranzo di un’ora e poi fino alle 17. Il lavoro è duro, fisicamente, il primo giorno magari la stanchezza si fa sentire, ma oggi va già meglio perché come in ogni cosa basta un po’ di abitudine. E poi quando fai la stagione estiva in hotel o in un bar, sai bene cosa significa lavorare sodo, avere ritmi serrati. Posso solo dire che sono contenta di aver trovato una soluzione per questi mesi, vediamo come va con le fragole, poi magari ci sarà altro da poter raccogliere visto che l’azienda è grande ed ha un po’ di tutto. Ho una sola parola: grazie.