Indietro
menu
le "tre italie" del virus

Indagine Istat. In provincia nel mese di marzo +68% di decessi

In foto: repertorio
repertorio
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
lun 4 mag 2020 17:30 ~ ultimo agg. 19:48
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Rispetto alla diffusione del coronavirus, in base al rapporto diffuso dall’Istat sui decessi, ci sono “tre Italie”. Il 91% dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo  si concentra nelle aree ad alta diffusione dell’epidemia: 37 province del Nord, compresa quella di Rimini, più Pesaro e Urbino. Nel riminese nel mese di marzo si registra una crescita di decessi del 68,2% rispetto alla media registrata dal 2015 al 2019. La media dell’Emilia Romagna è del + 70% e quella nazionale del +49,4%. Dal 20 febbraio (prima morte Covid) al 31 marzo i decessi in provincia sono stati 577 rispetto ai 368 di media del quinquennio precedente. Di questi sono 134 quelli attribuiti al covid (il 23% del totale).

In Emilia Romagna i decessi dal 20 febbraio al 31 marzo sono stati 8.739 rispetto alle media di 5.631 dei cinque anni precedenti. 1.890 quelli attribuiti dall’Istat al covid (il 21,6% del totale).

In Italia invece nello stesso periodo i decessi passano da 65.592 (media periodo 2015-2019) a 90.946, nel 2020. L’eccesso è di 25.354 unità, di questi il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (13.710).

Le province più colpite dal coronavirus risultano, in base ai decessi registrati a marzo: Bergamo (+568%), Cremona (+391%), Lodi (+371%), Brescia (+291%), Piacenza (+264%), Parma (+208%), Lecco (+174%), Pavia (+133%), Mantova (+122%), Pesaro e Urbino (+120%).

. Il rapporto Istat