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Alcantara teatro

Filo per filo: ceci n'est pas un festival

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
mer 13 mag 2020 18:20 ~ ultimo agg. 27 mag 15:14
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Il Festival Filo per filo | Segno per segno, festival delle arti dell’infanzia e dell’adolescenza creato da Alcantara Teatro, quest’anno non potrà avere il suo normale svolgimento ma, rimanendo fedele al tema del “sogno”, diffonderà in rete messaggi poetici.

Giocando con il titolo della celebre opera di Magritte “Ceci n’est pas une pipe”, Filo per Filo | Segno per Segno presenta “Ceci n’est pas un Festival”: piccoli segni sul web nel periodo che andrà dal 15 al 24 maggio coinvolgendo oltre a bambine, bambini e adolescenti anche compagnie e artisti/amici di Alcantara.

Saranno messaggi poetici di breve durata, immagini, audio da ascoltare ad occhi chiusi o in cuffia, video, interviste e molto altro, il tutto diffuso attraverso i canali social di Alcantara Teatro (Facebook e Instagram), la pagina Facebook Filo per Filo | Segno per Segno e il sito www.filoperfilo.it

Parallelamente, i sogni dei bambini invaderanno le città di Rimini e Santarcangelo di Romagna dal 18 al 27 maggio tramite affissioni di manifesti sui pannelli ora spogli da proposte ed eventi: un invito a guardare il mondo con lo sguardo saggio dell’infanzia.

PROGRAMMA CECI N’EST PAS UN FESTIVAL

Il calendario si aprirà con un’anteprima venerdì 15 maggio: alle ore 15 in diretta sulla pagina Facebook di Filo per Filo | Segno per Segno, i giovanissimi Bianca ed Elia intervisteranno il musicista riminese Federico Mecozzi che ci regalerà l’esecuzione di un suo brano. In questa chiacchierata parlerà dei suoi sogni e delle sue esperienze artistiche.

Nelle giornate successive i protagonisti degli “Avvisi poetici”, l’appuntamento delle ore 15 in diretta Facebook e Instagram, saranno Antonio Catalano con i suoi stralunati “sognatori” (sabato 16 maggio), l’attore Luigi D’Elia nella giornata di domenica, Radioimmaginaria lunedì ed Enzo Valeri Peruta della Compagnia La Pulce martedì 19 maggio. Le incursioni degli ospiti poi continueranno fino al 24 maggio con il maestro di narrazione Roberto Anglisani, Guido Castiglia, Simona Gambaro e molti altri.

L’apertura ufficiale sarà affidata a un video corale, che vedrà coinvolti tutti i ragazzi, di sabato 16 maggio alle 10, mentre nel resto delle giornate a quest’ora saranno i disegni e le riflessioni attorno al sogno a dare inizio agli appuntamenti. Qui prenderanno vita le opere che i ragazzi hanno realizzato seguendo il laboratorio di Elena Iodice sul tema del sogno. Un percorso che è continuato anche attraverso il web per non perdere il filo del discorso e che ha spaziato dalle atmosfere oniriche di Chagall a quelle surrealiste di Joan Mirò passando per i soli e i pianeti che Calder disegnava per poterli far diventare reali.

A partire da domenica 17 maggio, ogni giorno alle 11.30 sarà protagonista il “Gufo solitario”: un video racconto a capitoli che coinvolgerà attivamente il “pubblico” che potrà scegliere passo dopo passo come continuare la storia, per rendere questo scambio il più possibile costruttivo e interattivo.

Alle 18.30 troveranno spazio accenni al Laboratorio Stabile, tramite video o Podcast con ascolti da fare in cuffia all’ora del tramonto.

E infine ogni giornata sarà conclusa alle 21.30 dalle “Coccole della buonanotte”, sempre con protagonisti i più piccoli impegnati a instillare poesia con la loro spontaneità.

Sarà inoltre presentato in anteprima un capitolo del nuovo “Filosofare”, documentario sul pensiero infantile e adolescenziale prodotto da Alcantara Teatro e resta poi doveroso l’omaggio a Federico Fellini per i 100 anni dalla sua nascita. A conclusione, domenica 24 maggio alle 18.30, un altro “Video corale”.

GLI OSPITI DELLE PRIME GIORNATE DI CECI N’EST PAS UN FESTIVAL

Federico Mecozzi. Nato a Rimini nel 1992 Federico Mecozzi ha iniziato giovanissimo l’attività di musicista. Violinista, polistrumentista, direttore d’orchestra, compositore, dal 2009 collabora stabilmente con Ludovico Einaudi accompagnando i suoi concerti in tutto il mondo.

Antonio Catalano. Nato a Potenza, dopo anni di presenza sulla scena del teatro di ricerca, fonda la compagnia teatrale Casa degli Alfieri con sede nell’omonima casa-teatro nel cuore del Monferrato. Nel 1999 nasce il suo grande percorso d’arte interattivo “Universi sensibili” alla Biennale di Venezia. Da allora l’artista abbandona ogni idea di spettacolo, perseguendo la ricerca di incontri artistici e festivi che coinvolgono visitatori di ogni età, in cui tende a provocare poesia, emozione e meraviglia. Nuove grandi installazioni e percorsi d’arte vengono creati in tutta Europa e nel mondo, in collaborazione con organismi nazionali e internazionali. La carta dell’antica stamperia Pascucci è parte integrante delle ultime opere di Catalano: carte impregnate di opere di Tonino Guerra, Tinin Mantegazza, Dario Fo che in questa officina hanno realizzato opere su stoffa.

Luigi D’Elia è narratore, costruttore di scene ed educatore ambientale. Conduce una ricerca tra le più interessanti in Italia sul racconto della natura, per i ragazzi e gli adulti. Ha vinto il Premio Eolo, il principale riconoscimento italiano per la ricerca nel teatro ragazzi.

Radioimmaginaria è la radio degli adolescenti e il network in Europa, fatto, diretto e condotto da noi che abbiamo da 11 a 17 anni. Nella nostra radio, dei contenuti nessun adulto si impiccia. Non abbiamo bandiera politica né religiosa. Facciamo e diciamo ciò che vogliamo. Un’antenna pronta a trasmettere e ricevere i segnali del mondo che verrà.

Enzo Valeri Peruta è attore, autore e formatore della Compagnia La Pulce fondata a Bergamo nel 2004. Un teatro della leggerezza, che tratta argomenti forti con uno sguardo ironico. Un linguaggio semplice, essenziale, ma mai banale. Una ricerca artistica che indaga il tema delle relazioni: tra genitori e figli, adulti e ragazzi, docenti e allievi.

«Queste azioni non potranno sostituire le performance teatrali, il teatro è spettacolo dal vivo e per sua natura ha bisogno di condivisione, così come non potranno sostituire gli incontri, i momenti insieme, le incursioni nelle città che avevamo programmato per questa terza edizione del Festival, perché sappiamo che alla base di Filo per Filo | Segno per Segno c’è proprio quello di cui non possiamo godere adesso: aggregazione, abbracci, strette di mano e merende mangiate con le mani.

Ma sarà un modo comunque importante, seppur con leggerezza, per dare e voce all’infanzia e all’adolescenza; il progetto culturale proseguirà in forme e periodi diversi durante tutto l’anno, per mantenere viva l’importanza ed il desiderio della relazione; un incoraggiamento alla speranza, all’immaginazione e alla meraviglia.

Riteniamo che ora più che mai sia importante ascoltare i bambini, costretti in casa per lunghi mesi a causa delle tante restrizioni ed esclusi spesso dal discorso pubblico sulla gestione di questa emergenza sanitaria che stiamo tuttora vivendo. Continuare a riflettere assieme a loro su temi a loro cari: l’amore, la crescita, i sogni», spiega Alcantara Teatro.

Filo per Filo | Segno per Segno oltre ad essere il Festival è però e soprattutto un percorso che dura tutto l’anno. Come sempre, seppur per un tempo limitato, il Laboratorio Stabile ha lavorato tanto, raccolto pensieri, lavorato sull’arte, iniziato a costruire degli spettacoli, sempre riflettendo sul tema centrale del “sogno”.

A cavallo fra infanzia, adolescenza, teatro, arte, socialità, le attività del Laboratorio Stabile Alcantara sono state interrotte già dalla fine di febbraio, in concomitanza con la chiusura delle scuole e dei teatri – spiega la direzione artistica –. Non avendo prospettive di prossima ripresa e con un futuro di totale incertezza, abbiamo cercato di non perdere il contatto con i 160 ragazzi che quest’anno frequentavano il laboratorio, tra Rimini e Santarcangelo di Romagna. Con gli unici strumenti a nostra disposizione (le videochiamate, i messaggi su WhatsApp) siamo entrati nelle loro case, nella loro quotidianità di quarantena ed insieme ci siamo sostenuti, inventandoci anche nuovi percorsi. Abbiamo constatato in maniera più tangibile che non esiste separazione fra le forme artistiche, esiste l’arte e la possibilità di esprimere attraverso linguaggi diversi la propria interiorità. E che alla base di tutto c’è sempre e comunque la RELAZIONE.