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Chiarezza sul "Dossie estate"

Zilli: meglio chiusure prolungate e tutelate che aperture "impossibili"

In foto: Filippo Zilli
Filippo Zilli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 15 apr 2020 17:20 ~ ultimo agg. 19:12
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Il consigliere comunale di Obiettivo Civico – Vincere per Rimini Filippo Zilli con un’interrogazione chiede di conoscere quali siano le proposte del “dossier estate” per il rilancio del turismo. E spiega la propria posizione: piuttosto che chiedere alle imprese di aprire con limitazioni inapplicabili, meglio pensare a una chiusura fino a emergenza finita con delle specifiche tutele.


Il testo dell’interrogazione:

I dati usciti dall’osservatorio di unioncamere dell’industria turistica regionale sono drammatici per il territorio romagnolo: si stima un calo del 42% di visitatori, cioè circa 19 milioni di turisti in meno e perdite comprese tra 1 ed 1,8 miliardi di euro, parliamo di un calo netto dei fatturati previsto pari al 50/60% per le imprese e quindi di conseguenza tutte le ripercussioni che incidono sulla produttività, le assunzioni, la capacità di spesa dei singoli e quant’altro.

Oltre a questo calo delle presenze turistiche e del fatturato con le sue consuegenze, dobbiamo poi considerare le varie misure “restrittive” a cui andremo incontro. E mi riferisco a quelle uscite in questi giorni sui giornali e televisioni sia locali che nazionali che, in particolare per le imprese turistiche che sono più soggette ad assembramenti, come pubblici esercizi, bar, ristoranti e stabilimenti balneari, vogliono prevedere ad esempio barriere di plexiglass tra i commensali a tavola o addirittura i box di plexiglas che recintano gli ombrelloni in spiaggia, ma anche le misure per gli hotel che prevedono riorganizzazione degli spazi e implementazione dei servizi alla persona, che comporteranno nella loro palese assurdità, ulteriori spesi gestionali per le stesse imprese, molto probabilmente economicamente insostenibili.

Sentiamo parlare anche di distanziamento tra gli ombrelloni, di steward in spiaggia che aiuti i cittadini con le norme di comportamento; distanze per fare il bagno in mare, limitazioni alle camminate sulla spiaggia, o addirittura l’utilizzo obbligatorio di mascherine e guanti in spiaggia. In sostanza tutte queste misure rischiano di impattare oltremodo negativamente sullo svolgimento della stagione, oberando i gestori a controlli e costi insostenibili, e disincentivando il turista a venire in vacanza.

Non penso sia questo il modello da seguire. Sono già tantissime le attività e le categorie che in tutta Italia si stanno fortemente opponendo a queste restrizioni, NON perché non ne capiscano il senso o siano superficiali nei confronti dell’emergenza, ma perché hanno ben chiaro che cosi sarà impossibile lavorare.

Non è chiedendo sacrifici alle sole PMI ed imponendole maggiori restrizioni che supereremo questo momento.

I danni economico-sociali che la crisi conseguente al coronavirus andrà a creare sul tessuto imprenditoriale della nostra città, che fonda la sua economia sull’ospitalità e sul turismo, saranno enormi, e nessuno meglio delle stesse imprese può quantificarli ad oggi. Abbiamo quindi la necessità di programmare seriamente le prossime misure da mettere in atto. Valutando anche una ipotesi di NON APERTURA di molte attività, cosi come stanno chiedendo gli operatori in tantissime province italiane (es. a Firenze 5000 attività tra bar e ristoranti) fino ad emergenza rientrata. Aprire con misure restrittive sostanzialmente inapplicabili equivale a chiedere alle imprese di chiudere per sempre e probabilmente fallire domani.

Qua ci troviamo di fronte alla possibilità di dover assistere “alla lenta morte” di centinaia di imprese della ristorazione, alberghiere e stabilimenti balneari, che sono il fulcro della nostra riviera. E non possiamo permetterlo.

Ovviamente una scelta di NON APERTURA sino ad emergenza finita andrebbe accompagnata da misure molto serie a tutela delle imprese stesse. SIA A LIVELLO NAZIONALE  esempio sospensione dei canoni di locazione, invalidità degli sfratti per mancato pagamento canoni, credito fiscale ai locatori commerciali per i canoni non goduti, ma anche A LIVELLO LOCALE con l’azzeramento delle imposte locali relative a servizi non goduti a causa dell’emergenza (TARI-COSAP-ICP-IMPOSTA SOGGIORNO, SIEA ECC..)

Per concludere in questi giorni sento tanto parlare del “DOSSIER ESTATE”. Cioè delle proposte che il nostro Sindaco sta trattando con regione e Governo per una forte innovazione sul fronte ricettivo, con standard di igiene e qualità sicuri, rimodulazione degli spazi e dei servizi, oltre al food delivery in spiaggia.

Come amministratore chiedo di rispettare quanto da lui dichiarato la scorsa settimana (8 aprile 2020) in consiglio comunale. Aprire un tavolo di lavoro con noi e con le categorie per discutere queste misure insieme per il futuro della nostra città.

Non possiamo continuare ad apprendere le proposte che fa l’amministrazione leggendo il giornale.

Chiedo quindi all’amministrazione di raccontarci che cosa prevede in dettaglio il Dossiere Estate?