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Per aiutare la ripresa

L'appello di Emma Petitti: usare servizi a domicilio e in futuro i negozi di vicinato

In foto: Emma Petitti
Emma Petitti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
dom 5 apr 2020 10:53
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Utilizziamo i servizi a domicilio e in futuro andiamo a fare compere nei negozi di vicinato“. Questo l’appello della presidente dell’assemblea legislativa regionale Emma Petitti secondo cui “ciascuno di noi, chi più e chi meno, possa contribuire a sostenere la ripresa del territorio e ridurre i danni.” La Petitti evidenzia come sia prioritaria la risoluzione dell’emergenza sanitaria ma ricorda come il lockdown causato dall’emergenza Coronavirus stia avendo forti ripercussioni sul sistema economico e sociale. “Ripercussioni – spiega – che bisognerà cercare in tutti i modi di arginare il più possibile, per evitare che cittadini e famiglie si ritrovino da un giorno all’altro senza lavoro o con il negozio con le serrande abbassate“. “In queste settimane – prosegue – ho avuto modo di parlare con diversi commercianti e artigiani preoccupati per il futuro delle loro attività, fortemente compromesse dalle restrizioni necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Molti di loro hanno attivato servizi a domicilio in modo da mantenere vivo il rapporto con il cliente anche in questa situazione delicata. Un servizio utile ai cittadini che al contempo rilancia il ruolo delle attività di prossimità, in modo da non fermare del tutto l’indotto economico“. “Anche in futuro – aggiunge –, finita l’emergenza Coronavirus, credo sarà più che mai necessario e importante fare compere nei negozi di vicinato. Acquistare nei negozi sotto casa significa infatti contribuire alla salvaguardia del tessuto economico delle nostre città. Significa investire soldi che rimangono sul territorio, che producono occupazione e generano servizi per la collettivà”. “Alla politica – conclude Petitti – spetta adesso ideare un piano straordinario e agile per il rilancio, senza pastoie burocratiche, portando avanti una riflessione e una collaborazione con chi lavora nell’ambito del commercio e le associazioni di categoria“.