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dopo arresto usuraio

Gnassi: ‘relazioni pericolose’ tra pandemia e criminalità

In foto: Il sindaco Gnassi
Il sindaco Gnassi
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 23 apr 2020 15:07 ~ ultimo agg. 15:41
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Prima un plauso a Procura e Polizia che hanno arrestato un usuraio che minacciava un commerciante riminese (vedi notizia) poi una riflessione preoccupata su quanto il momento attuale di crisi possa creare un terreno fertile per le mafie, mettendo in luce “le ‘relazioni pericolose’ tra pandemia e criminalità”. E’ quella fatta dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi che mette in luce come senza aiuti dallo Stato i rischi di infiltrazioni si fanno sempre più concreti, a partire proprio dall’usura.

In assenza – dice Gnassi – o nel balbettio di un sostegno rapido da parte del sistema Italia nel suo complesso alle imprese ormai in grave anossia di liquidità, si centuplica il rischio della penetrazione delle organizzazioni criminali che hanno forza economica e violenza come frecce nella loro faretra“.

Servono inchieste, controlli, attività investigativa e di repressione – dimostratasi molto efficace anche in questa occasione a Rimini- ma soprattutto, oggi più di ieri, serve un’assunzione di responsabilità a carico di quello che si chiama Stato, che non è solo un Governo. Il sostegno economico e finanziario alle imprese va reso immediatamente disponibile: sentirsi dire ‘ci vogliono 40 o 60 giorni per ottenere i 25 mila euro di prestito o per accedere alla CIG’ potrebbe voler dire a imprenditori disperati di rivolgersi in quell’ ‘altrove’ molto più rapido che fa rima con criminalità. La rapidità invece deve essere parte integrante di quella garanzia che lo Stato italiano pone su questi fondi. Oggi i primi segnali di credito e liquidità cominciano ad arrivare. A questa velocità e esigenze deve corrispondere quello di stato e banche. Non solo una tantum ma mettendo nel conto (dello stato certo) un sostegno lungo tutta la fase 2 e legato all’innovazione che ci sarà dopo il Covid. Ciò significa coinvolgere e convincere anche l’enorme apparato burocratico (sia pubblico e privato)“.

Gnassi torna poi a parlare dello stato di grande sofferenza economica degli enti locali “ormai anch’essi sull’orlo del dissesto finanziario a causa della crisi economica collettiva che per i Comuni si traduce in mancati versamenti di tributi. Se l’Italia non risponderà presente all’appello di Anci e Comuni, che hanno chiesto un fondo di almeno 5 miliardi di euro per coprire le voragini apertisi, vorrà dire tagliare servizi essenziali, non garantire quella protezione sociale, quell’aiuto locale all’imprenditoria e all’occupazione e quelle iniziative per rimettere in funzione il motore ora fermo, che diverranno con ogni probabilità ulteriore ‘terreno di coltura’ per chi ha cattive intenzioni e dalla sua ha soldi, rapidità, nessuno scrupolo e violenza. Attenzione dunque a leggere gli episodi di cronaca come fatti isolati. Adesso occorre davvero stare molto attenti, intervenendo rapidamente ‘a monte’”.

L’allarme lo ha già lanciato nei giorni scorsi il Prefetto di Rimini, Alessandra Camporota: “La mafia sfrutterà il virus per infiltrarsi, le autorità sono all’erta per controllare sospetti movimenti di denaro“. Sarebbero già decine le segnalazioni da parte di proprietari delle strutture alberghiere della costiera romagnola. “Se vendi adesso ti diamo X, se vendi tra tre un mese due terzi, tra due mesi la metà”. Questo il tenore delle offerte al ribasso che provengono che, per chi è senza denaro e prospettiva, possono diventare una grande tentazione.