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Bagnini fermi al palo

Casadei (Bagnini Riccione): spiaggia non può essere ospedale a cielo aperto

In foto: Diego Casadei
Diego Casadei
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 14 apr 2020 12:20 ~ ultimo agg. 15:19
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Il virus si prenderà una pausa in estate? Le persone potranno tornare ad andare in spiaggia in tranquillità? Tutti interrogativi che si pongono gli operatori turistici della Riviera (fermi al palo fino al 3 maggio) per cercare di capire quando provare a ripartire. Ad una precisa domanda, Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario del Ministero per il turismo, in un’intervista rilasciata a Rai News ha detto che questa estate si andrà al mare. “Stiamo lavorando per far sì che possa essere così. Si lavora – ha spiegato la sottosegretaria– dal punto di vista degli atti amministrativi necessari per gli stabilimenti, immaginando una serie di normative prese con il comitato tecnico scientifico, che contemplano l’ipotesi di un distanziamento“. Tra le ipotesi c’è anche quella avanzata da un’azienda modenese: posizionare una sorta di box in plexiglass sotto gli ombrelloni. “Non si possono cuocere le persone e poi in una stagione che si preannuncia difficile avrebbero costi eccessivi” commenta a Tempo Reale il presidente della Coop. Bagnini di Riccione e di Oasi Confargianato provinciale Diego Casadei. Non possiamo pensare alla vacanza sull’arenile come un ospedale a cielo aperto” – aggiunge Casadei -. “Noi possiamo anche allargare gli spazi e quant’altro ma poi la gente vorrà muoversi, prendere un aperitivo, i bambini vorranno giocare. Io credo che dovremo aspettare che il virus allenti la presa e ci consenta di andare in spiaggia in sicurezza.” L’auspicio di Casadei è che per luglio e agosto la situazione possa essere migliore e quindi la spiaggia operativa. “Sappiamo che sarà un anno di passione e dovremo salvare il salvabile” ma “quando sarà il momento – conclude – noi bagnini saremo pronti a scattare“.