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Centro Karate Riccione

La stella degli Europei di Karate 2020 si chiama Matilde Galassi

In foto: Matilde Galassi oro a Budapest
Matilde Galassi oro a Budapest
di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 11 feb 2020 13:31
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La stella degli Europei di Karate 2020 si chiama Matilde Galassi. L’atleta del Centro Karate Riccione, società affiliata alla Polisportiva Comunale di Riccione, è riuscita in un’impresa quasi impossibile. Dopo l’oro conquistato nel 2018 a Sochi, in Russia, nella categoria Cadetti, agli Europei WKF in Ungheria a Budapest 2020, la guerriera riccionese ha messo al collo la medaglia d’oro nel Kata categoria Junior. Una doppietta nell’individuale e due titoli europei in due categorie diverse che solo pochi atleti possono vantare di aver conquistato.

Per l’atleta della società della Perla Verde più titolata a livello nazionale, allenata dal responsabile tecnico Riccardo Salvatori, è stato un trionfo sotto tutti i punti di vista. Infatti l’anno scorso la candidatura di Matilde per la partecipazione a questo evento, era stata messa in discussione per un intervento chirurgico alle tonsille che l’aveva tenuta lontana dal tatami per diversi mesi. La sua assenza alle gare a punteggio, aveva aperto ad alcune colleghe/avversarie la possibilità di maturare i requisiti necessari per soffiarle il posto. Matilde però senza mollare mai, ha ripreso ad allenarsi ancora più duramente e nelle poche gare che rimanevano alla convocazione, ha piegato una dopo l’altra le colleghe/amiche imponendo con i risultati la sua devastante forza.

Una medaglia che parte da lontano, dal sacrificio quotidiano, dal superamento di problemi fisici e in qualche caso anche politici. La scelta di portare la Galassi a Budapest è sempre stata sostenuta con forza e determinazione dallo staff tecnico della Nazionale italiana e alla fine il risultato ha premiato la competenza e la coerenza. E pensare che la gara era partita con qualche preoccupazione. Nella Pole di Matilde c’era l’elite del karate europeo, compresa la temibile campionessa del mondo in carica, la turca Ayse Yilmaz.

Matilde però aveva lo sguardo freddo e concentrato solo a riprodurre mentalmente i movimenti e la canalizzazione dell’energia verso quella macchina perfetta che è il suo corpo. Uno sguardo che avevamo già visto a Sochi e che presagiva battaglia per tutti. Una battaglia che la “Ninja” riccionese ha affrontato alla sua maniera. Prima si è liberata con facilità estrema della campionessa mondiale ponendosi come avversaria da battere e poi chiudendo tutte le sessioni in testa per segnare il territorio. La sua escalation è passata attraverso l’eliminazione in semifinale dell’ungherese Zsofia Kiss, della russa Anfisa Gerasimova e della scozzese Emma Ruthven, raggiungendo l’apice in finale, annientando la greca Antonia Moysidou.

Un ruolino di marcia sempre da prima della classe e solo dopo il verdetto finale, il viso marmoreo della campionessa d’Europa si è rilassato in un sorriso di gioia e i suoi occhi lucidi hanno cercato i familiari Marco, Barbara e la sorella Agnese festanti sugli spalti, per condividere un momento che rimarrà per sempre nella sua mente.

Un successo di proporzioni enormi che premia sia l’atleta, lanciandola nell’Olimpo delle atlete più forti del mondo, sia il tecnico Salvatori che anno dopo anno dimostra di essere tra i migliori d’Italia nella preparazione tecnica e agonistica degli atleti, e ancora la società che con orgoglio conferma di rappresentare un serbatoio sempre florido per la Fijlkam. Il sogno di Matilde continua e chissà che tra quattro anni non si possa ricamare dei colori dei cerchi olimpici.