Omicidio Santucci. Il nipote racconta la sua versione
Questa mattina per il 42enne Alessio Berilli, omicida confesso dell’88enne Rosa Santucci, c’è stato l’interrogatorio di garanzia nel reparto di psichiatria dell’ospedale Infermi di Rimini dove è piantonato a seguito del fermo. Ha inteso parlare e al Pubblico Ministero Luca Bertuzzi ha raccontato la sua versione di quanto accaduto nella mattinata di martedì nell’appartamento di via Chieti. Ha negato qualsiasi premeditazione e ha negato di avere usato, oltre alle mani, anche oggetti contundenti per colpire la nonna. E ha ribadito di essere stato lui, dopo il raptus che lo ha colpito, a uscire per far chiamare i soccorsi quando l’anziana respirava ancora. Soccorsi materialmente chiamati, poi, dai vicini ai quali si è rivolto. Ad assisterlo nell’interrogatorio c’era l’avvocato Cinzia Bonfantini, che da oggi è subentrata nell’incarico all’avvocato Alfonso Vaccari.
Il Gip Manuel Bianchi si è riservato di decidere sulla convalida dell’arresto, convalida alla quale si è opposto l’avvocato difensore. Una decisione comunque attesa nel giro di breve. Il Pubblico Ministero ha chiesto l’incidente probatorio per valutare se Berilli sia in grado di intendere e volere, e il trasferimento di Berilli alla sezione psichiatrica del carcere di Piacenza, struttura specializzata. Da lungo tempo l’uomo era seguito dai servizi di igiene mentale dell’Ausl per i suoi problemi psichici. Al momento l’accusa nei confronti di Berilli è di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.