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Il monito della Guardie Zoofile

Truffe cuccioli online. Vittime anche nel riminese

In foto: cuccioli sequestrati
cuccioli sequestrati
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 11 dic 2019 13:31 ~ ultimo agg. 12 dic 12:35
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Sono ormai diverse migliaia le persone colpite dalla truffa online che riguardano cuccioli di animali, e il periodo natalizio è uno tra i più favorevoli, in cui tanti si inteneriscono di fronte a storie strappa lacrime.

Purtroppo diversi i casi registrati anche nel riminese.

La truffa, spigano le Guardie Zoofile di Rimini, è molto semplice e i social network sono la cassa di risonanza utilizzata. Gli annunci, corredati di immagini di animali bellissimi, del quale il web è pieno, pubblicizzano fantomatici cani (o gatti) in regalo, ovviamente di razza, i quali si trovano all’estero e in cerca di nuovi proprietari. L'”adozione” viene spacciata per gratuita e viene chiesto un contributo di alcune centinaia di euro per il volo del quattro zampe. In alcuni casi la truffa parte da pseudo associazioni, in altri da singoli individui, ma non è da escludere che si tratti di vere e proprio organizzazioni che vedono negli animali un business estremamente fiorente.

Le motivazioni di tanta generosità sono le più disparate: l’attuale proprietario non se può più occupare poiché in difficoltà economica, oppure in qualche caso si parla dell’improvviso decesso del padrone, in altri è gravemente malato, ecc e si chiede così una cifra modesta, non per l’acquisto, ma per il biglietto aereo. La seconda richiesta, più sostanziosa, viene fatta poiché il cane è stato bloccato in aeroporto e per concludere l’iter servono altri soldi, che l’adottante, arrivato a questo punto, spenderà poiché oramai convinto che da lì a poco tempo entrerà in possesso del cucciolo. Sistema adottato ed affinato, facendo perno sulla sensibilità che le persone hanno sviluppato e che non permette loro di pensare di poter “abbandonare” un cagnolino in un aeroporto sperduto.

A Rimini – fanno notare le Guardie – è capitato, ad esempio, che la truffatrice abbia inviato anche il documento d’identità e la prenotazione del volo, entrambi presumibilmente falsi, per far cadere le ultime perplessità all’ingenuo adottante. Ovviamente abbiamo sconsigliato la persona, che ci ha contattato preventivamente, di inviare la cifra richiesta che ammontava a circa 200 euro”.

Per vincere la titubanza dei possibili affidatari, infatti, i truffatori arrivano ad inviare false documentazioni attestanti la regolarità delle vaccinazioni, l’età, il sesso e la razza dell’animale.

Inutile dire che quando ci si presenta in aeroporto ad attendere l’animale non ci sia, purtroppo, nessuno a consegnarlo.

In un modo simile funzionano le truffe che riguardano i cani di razza (o presunti tali), che vengono venduti a prezzi molto più bassi di quello che è il loro reale valore, anche se il modus operandi è diverso. I prezzi, in questo caso infatti, possono essere inferiori anche di un 40/50 % e in questi casi è quasi impossibile che si tratti di cani di razza e difficilmente verrà rilasciato il Pedigree.

Secondo stime fatte dalla L.A.V., sono movimentati diversi centinaia di milioni di euro ogni anno, stime approssimative parlano di 300, che sottraggono al fisco un ingente quantitativo di imposte non versate, spesso organizzati da vere e proprie associazioni a delinquere.

L’unico documento riconosciuto in Italia è infatti il Pedigree E.N.C.I. (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), sul quale vengono riportati tutti i dati utili alla certificazione del cane, atto senza il quale il cane non può essere definito di razza, come previsto dal Decreto Legislativo n. 529 del 1992. E’ poi fondamentale, oltre che un obbligo di legge da parte del venditore, che lo stesso fornisca lo scontrino o ricevuta fiscale al momento della consegna dell’animale.

Inoltre, se i cani provengono dall’Europa dell’Est, la mortalità, viste le condizioni di trasporto, i mezzi spesso non idonei, gli spazi limitati e le molte ore di viaggio, è molto elevata. I cani vengono, infatti, importati in Italia sotto le otto settimane, a volte senza le vaccinazioni previste per legge, altre fatte solo sulla carta, cosicché i cani possono avere gravi malattie come la parvo virosi che spesso causa la morte del cucciolo tra atroci sofferenze.

In entrambe le situazioni – sottolineano le Guardie- è fondamentale che le vittime denuncino il fatto presso le Autorità, poiché la truffa, punita dall’Art. 640 del Codice Penale, nel nostro ordinamento è punibile solo a seguito di querela da parte della persona offesa. Anche se non è il nostro compito principale-continuano le Guardie – siamo sempre stati disponibili a fornire indicazioni e consigli in merito agli annunci on line. In caso di necessità il numero da contattare è il seguente: 3703131006″