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Il "cupolone" nel 2022

Per IEG bilancio positivo nell'anno della quotazione. Ma resta il problema collegamenti

In foto: foto di gruppo davanti alla Borsa (@iegexpo)
foto di gruppo davanti alla Borsa (@iegexpo)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 18 dic 2019 16:34 ~ ultimo agg. 19 dic 07:23
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Un bilancio positivo (ancora non numeri ufficiali, ma stime di consuntive migliori delle previsioni) per Italian Exhibition Group nell’anno della quotazione in Borsa. Oggi il Consiglio di Amministrazione di Italian Exhibition Group ha approvato il forecast dell’esercizio 2019 e il budget per il 2020. Il Presidente Lorenzo Cagnoni ha espresso soddisfazione per i risultati e per le performance economiche della società: “Chiuderemo il 2019 con risultati al disopra delle previsioni degli analisti e abbiamo solide attese per il 2020”. Il consensus espresso dagli analisti che seguono il titolo della società prevede, per il 2019, ricavi a 174 milioni di euro ed Ebitda (senza l’applicazione del principio contabile IFRS 16) di 35,9 milioni di euro per un ebitda margin del 20,6%. Quanto alla situazione debitoria, l’esposizione verso il sistema creditizio è di 52,5 milioni.

Ora si guarda al capitolo investimenti e ampliamenti, per portare la superficie espositiva da 130.000 a 150.000 mq realizzando, come già annnunciato nei mesi scorsi, la grande struttura a forma di cupola da 144 metri di diametro e 36 di altezza. Il cronoprogramma prevede di completarla nel 2022.

Sulla situazione delle infrastrutture, Cagnoni non ha nascosto la preoccupazione che il sistema di mobilità non sia più sostenibile in raffronto alla crescita della fiera. C’è il progetto di prolungare il Metromare e ci sono stati incontri con le ferrovie per aumentare treni e carrozze alla stazione della fiera. Serve un casello autostradale. “L’aeroporto funziona, ma porta turisti”, ha detto Cagnoni. Il traffico business si porta collegandosi alle capitali europee, e per questo ed altri obiettivi sulle infrastrutture la fiera “è pronta a mettersi in campo”. Ma serve una comunanza di intenti anche con le istituzioni locali.

“IEG, in base a questi dati di preconsuntivo è il primo organizzatore fieristico del paese per redditività. E’ stato un anno importante per IEG, particolarmente in campo internazionale. Oggi siamo presenti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti, all’India, al Brasile agli Emirati Arabi fino alla Cina”.

“Nel giugno scorso – ha proseguito Cagnoni – ci siamo quotati in Borsa e la nostra attività si è ancor più posta al servizio degli Azionisti e del mercato. Abbiamo agito in maniera convinta nell’ambito degli allestimenti, settore nel quale con Prostand risaltiamo nel panorama italiano. Nel quartiere di Rimini è stata completamente rinnovata, in partnership con la statunitense Ruckus, l’infrastruttura di rete e wifi, preludio alla trasformazione digitale per la quale, per il solo 2020, è stato stanziato un budget di un milione di euro. Nel 2019 è proseguita, e ancora proseguirà, anche la linea che punta a processi d’integrazione con altre società fieristiche”: é di poche settimane fa l’accordo raggiunto con Fiera di Forlì che porterà a Rimini la Fiera Avicola in affiancamento al Macfrut ed è della scorsa settimana il perfezionamento dell’accordo con Arezzo Fiere e Congressi dalla quale sono state acquistate le manifestazioni OROAREZZO e Gold Italy.

“Da anni – ricorda poi Cagnoni – IEG ha intrapreso una politica di regolare distribuzione di dividendi e nel periodo 2015 – 2019 i nostri azionisti hanno beneficiato di un totale 23,4 milioni di euro di dividendi ordinari, cui si aggiungono 14,9 milioni di dividendi straordinari”, con una frecciata ad altri poli: “C’è chi ottiene dagli azionisti corposi aumenti del capitale e chi come noi persegue invece la linea opposta”.