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Concessioni demaniali. Corsini contro il Governo: immobilismo danneggia operatori

In foto: Andrea Corsini
Andrea Corsini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
lun 8 lug 2019 11:16
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Un immobilismo che danneggia gli operatori. L’assessore al turismo della Regione Andrea Corsini attacca il Governo sulle concessioni demaniali e lo invita a presentare rapidamente le linee di indirizzo della legge delega e ad inviare ai Comuni la direttiva promessa per consentire l’estensione delle concessioni di 15 anni. L’Emilia-Romagna intanto mette a disposizione delle imprese, anche di quelle balneari, 25 milioni di euro per la riqualificazione di alberghi, strutture e destinazioni turistiche che si aggiungono ai 20 milioni per progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana dei Comuni costieri.

Dopo l’estensione delle concessioni balneari introdotta con l’ultima finanziaria del Governo – scrive Corsini –, che noi abbiamo condiviso, la Regione, in assenza di direttive ministeriali, ha inviato ai Comuni costieri una nota con le prime indicazioni operative per procedere a formalizzare l’estensione delle concessioni. Ma ci risulta che ad oggi diversi Comuni, non solo in Emilia-Romagna, non lo abbiamo ancora fatto, forse preoccupati di un possibile ricorso dell’Europa sulla norma nazionale”.

Così come previsto, “entro 120 giorni il Governo avrebbe dovuto emanare il disegno di legge e il ministro Centinaio aveva garantito che il dicastero avrebbe fatto avere una direttiva operativa all’ANCI, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, per consentire ai Comuni stessi di estendere le concessioni in presenza di un atto formale. Nulla di tutto questo è ancora avvenuto. Ribadiamo pertanto l’urgenza di presentare in tempi brevi le linee di indirizzo della legge delega sulle concessioni– sottolinea Corsini- e in tempi rapidissimi la direttiva ai Comuni per consentirgli di estendere le concessioni di 15 anni così come prevede la norma. Tutto ciò in attesa dei primi passi, che ancora non si vedono, da parte del Governo per far uscire i balneari dalla Direttiva Bolkestein”.