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La storia di Luigi Bonizzato

“I dimenticati di Caporetto. Un Diario inedito" presentato al museo

In foto: Il giovane Luigi Bonizzato in una foto del 1917
Il giovane Luigi Bonizzato in una foto del 1917
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mar 30 apr 2019 15:25 ~ ultimo agg. 18:25
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Sabato 4 maggio alle 16,30 sarà presentato  nella sala del Giudizio del Museo della Città, il libro di Alberto Di Gilio “I dimenticati di Caporetto. Un Diario inedito”. Il Diario in questione è quello di Luigi Bonizzato, scomparso nel 1962 e padre dell’architetto Marino.

Nel diario (1917/18 – dalla ritirata di Caporetto al campo di concentramento di Cellelager) sono riportate anche 35 ricette di piatti casalinghi “sognati” da prigionieri italiani super affamati. L’Istituto Alberghiero Malatesta di Rimini ha deciso di offrire in chiusura di presentazione (al Piano terra del Museo) la degustazione di alcuni di questi piatti assieme a riflessioni in merito di Preside, Professori e Allievi del V anno.

Accompagnano la presentazione di Alberto Di Gilio: l’attore Silvio Castiglioni che leggerà pagine del Diario e alcune poesie del suo autore; il prof. Carlo Perucchetti che proporrà musiche e canti italiani nei lager della Grande Guerra. Saranno esposti quadri di Luigi Bonizzato e riproduzioni di disegni realizzati a Cellelager da Francesco Nonni. La presentazione inizierà con i saluti di Marino Bonizzato.


La scheda:

Il libro “I DIMENTICATI DI CAPORETTO” di Alberto Di Gilio racconta della prigionia dei soldati italiani nella Grande Guerra … Dei circa 600.000 uomini fatti
complessivamente prigionieri tra il 1915 e il 1918, pressoché la metà fu catturata durante la battaglia di Caporetto per poi essere trascinata negli innumerevoli campi di detenzione disseminati nei territori dell'Europa … Attraverso un Diario di prigionia inedito viene ora data una lettura di quel grande evento che fu il “dopo Caporetto”; da un angolo visuale differente, non solo per raccontare una pagina dimenticata e per certi versi rimossa della Storia, ma perché il tempo rischia di seppellire anche tanti ricordi dolorosi, che vanno al contrario riscoperti e preservati …

La Casa Editrice Gino Rossato si configura, fin dal 1986, come punto di riferimento nel panorama nazionale per quel che concerne la storia militare: la sua produzione accompagna il lettore in un affascinante viaggio a ritroso nel tempo attraverso la Seconda ed in particolare la Prima Guerra Mondiale. Seleziona testi scritti sulla base di un sempre aggiornato quanto meticoloso lavoro di ricerca storica da parte di autori che si configurano come i massimi esperti del settore; nei libri editati particolarmente accurata è la ricerca delle immagini, che sempre dialogano con il testo.

L’avv. Alberto Di Gilio – ricercatore storico, unisce alla passione per il primo conflitto mondiale la costante attività di ricerca documentale nei maggiori Musei, Biblioteche di Archivi storici italiani. Sul tema della Grande Guerra ha al suo attivo numerose opere ed ha tenuto presentazioni e conferenze in Italia e all’estero. Oltre ad aver scritto articoli per riviste specializzate e partecipato in qualità di curatore a mostre ed eventi sul tema, è stato invitato ed intervistato dalla testata “Repubblica”; alcuni suoi interventi sono stati inseriti nella collana di Dvd sulla Grande Guerra, a cura del giornalista Paolo Rumiz. Per i tipi di Rossato ha scritto: “Grande Guerra. La Lettera Svelata”; “L’Offensiva di Primavera.”; “Gli Ultimi Giorni. L’Armistizio di Villa Giusti. La Vittoria. La fine di un Impero”

Carlo Perucchetti: musicista, violinista, già professore dell’orchestra della Filarmonica Toscanini. Si è dedicato alla ricerca del canto popolare, pubblicando diversi studi. Si occupa della musica e dei musicisti durante la prima guerra mondiale; ha fondato, l’Associazione Centro Studi Musica e Grande Guerra di cui è vicepresidente. Crea e organizza approfondimenti storico-musicali, spettacoli, conferenze-concerto e partecipa a convegni internazionali su questo tema. Nell’agosto 2014 partecipa al al convegno organizzato dalla British Library, dedicato a “Musica e Prima guerra mondiale”, con l’intervento ”Musica e musicisti italiani nei campi di concentramento della Grande Guerra. Il caso di Cellelager”.

Silvio Castiglioni attore e ricercatore teatrale, laureato in filosofia, già direttore artistico del Festival di Santarcangelo. Ha lavorato tra gli altri con Eugenio Barba,
Raùl Ruiz e Federico Tiezzi. Ha realizzato spettacoli da testi di N. Revelli, A. Zanzotto, S. D’Arzo, F. Dostoevskij, A. Manzoni, N. Pedretti, R. Baldini. Ultimi lavori: Casa Ghizzardi: mi richordo anchora, per la Triennale di Milano, e Concerto per jack London, con Fabrizio Bosso. Ha diretto per anni il Centro di Drammaturgia Sociale e Comunitaria del CRT di Milano. Ora insegna teatro presso l’Università Cattolica di Brescia e l’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
l’Istituto Alberghiero Malatesta di Rimini, attento a ogni forma di innovazione, ha partecipato con entusiasmo, grazie innanzitutto alla piena disponibilità della preside Prof.ssa Ornella Scaringi, al progetto di studio e comunicazione connesso alle ricette di piatti sognati dai prigionieri dei lager della Grande guerra e riportati nel Diario. Ha coinvolto quindi alcuni professori per sviluppare con gli allievi del V anno una serie di articolate ricerche in campo storico (Prof.ssa Lara Palmisano ), artistico (prof. Andrea Bozzelli) e gastronomico (prof. Francesco Rimoli).
le ricette selezionate per il buffet che si terrà nel corridoio al piano terra del Museo fanno parte di quelle (35) raccolte nell’ultimo quaderno del Diario di Luigi Bonizzato
Alle pareti del corridoio sono montati: a – quadri di Luigi Bonizzato; b – un suo ritratto eseguito da Gianni Retta a Cellelager nel dicembre 1918; c – riproduzioni di
disegni (sul cibo) eseguiti da Francesco Nonni nel 1918 a Cellelager; d – fogli con riflessioni sul Diario, di Allievi dell’Istituto Alberghiero Malatesta di Rimini.
Perché è stata scelta Rimini per la presentazione ufficiale del libro?

Luigi Bonizzato, autore del Diario riportato nel libro “I DIMENTICATI DI CAPORETTO”, veronese nato nel 1898 a Tivoli, ha vissuto con la famiglia, dal 1946
al 1962 (anno della sua scomparsa) a Rimini. Durante la ritirata di Caporetto, essendosi attardato a soccorrere alcuni feriti, fu fatto prigioniero e tradotto prima
nel Lager polacco di Crossen, poi in quello tedesco di Celle. Tornato in Patria si laureò in Ingegneria edile; dopo la seconda Guerra Mondiale (alla quale pure
partecipò attivamente) divenne Direttore per la Romagna (1945/1960) della TIMO (Telefoni Italia Medio Orientale – sede di Rimini); Poeta dialettale veronese vincitore di prestigiosi concorsi; pittore (un suo autoritratto è conservato al Museo nella sala dedicata ai pittori Riminesi), politico (segretario PSDI Rimini e consigliere dell’Ente Provinciale del Turismo di Forlì); presidente della Rimini Calcio (1956/58)-