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multe per i trasgressori

Rimini, anche i grandi eventi diventano plastic free

di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 26 mar 2019 16:55
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“Dopo la merda in mare, adesso stop anche alla plastica”. Non usa mezzi termini il sindaco di Rimini Andrea Gnassi per ribadire ancora una volta che quello della plastica in mare è “un problema da affrontare con la massima attenzione e che ci riguarda da vicino”. Proprio per questo l’amministrazione comunale sta lavorando a fianco dell’associazione “Basta Plastica in Mare” ad un protocollo d’intesa tra tutte le parti, pubbliche e private, istituzioni, associazioni e operatori, che ha come obiettivo una significativa diminuzione dell’utilizzo della plastica monouso nel nostro territorio. Da qui lo slogan “Romagna plastic free 2023”. Per il sindaco Gnassi non si tratta di “cavalcare la moda, ma di iniziare da Rimini un processo in grado di cambiare le abitudini della gente per il bene del pianeta e delle future generazioni”. In che modo? Partendo, per esempio, dal divieto di usare cannucce di plastica e bicchieri monouso in spiaggia così come durante i grandi eventi. “Divieto – annuncia l’assessore all’Ambiente Anna Montiniche verrà introdotto nella prossima ordinanza balneare”. Un provvedimento che segue quello appena approvato in ambito scolastico: nelle mense, infatti, a partire dalla prossime settimane verranno utilizzati solo piatti in coccio, risparmiando così nel giro di un anno un milione e 200mila piatti di plastica monouso. Stesso discorso per i bacchieri: saranno 600mila quelli risparmiati.

“Vogliamo diventare la prima regione e la prima riviera plastic free”, ha ribadito Gnassi. Che ha annunciato una campagna di sensibilizzazione sul tema, alla quale seguiranno per i trasgressori dei divieti delle “sanzioni pecuniarie che devono essere ancora decise (dovrebbero aggirarsi sui 50 euro, ndr). Così come saranno previste delle multe per chi fumerà a spiaggia, “anche se – precisa il sindaco – dobbiamo valutare vari fattori dal momento che esistono più aree e più concessioni”. Per Manuela Fabbri, vice presidente dell’associazione “Basta plastica in Mare” la parola chiave è credibilità: “Siamo qui per agire, non per fare propaganda. La nostra associazione sta svolgendo un importante lavoro di sensibilizzazione nelle scuole. Ai ragazzi chiedo spesso scusa perché noi grandi abbiamo delle colpe evidenti. La plastica che finisce, attraverso il pesce, purtroppo è entrata a far parte della nostra catena alimentare, è inutile nasconderci. Ecco perché siamo a fianco dell’amministrazione comunale, a cui chiediamo di farsi promotrice dell’innovazione specie in alcuni settori come quelli della pesca e della miticoltura. Il 2023 segna la data entro la quale vogliamo realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissi”.