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venerdì 26 aprile 2024
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I sette diavoli del signor Giulio

Mauro Mazzoni apre il ciclo di incontri tra autori e lettori "A spasso con i libri"

In foto: Mauro Mazzoni con il romanzo (foto areacentese.com)
Mauro Mazzoni con il romanzo (foto areacentese.com)
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 27 feb 2019 10:05 ~ ultimo agg. 10:08
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Ad aprire l’edizione 2019 del ciclo d’incontri “A spasso con i libri”, ideato dall’Associazione Itaca e condotto da Carla Amadori, sarà, venerdì 1 marzo, Mauro Mazzoni, che alle ore 18:00 al Mondadori Bookstore (piazza Tre Martiri, 6 – Rimini) presenterà il suo libro “I sette diavoli del signor Giulio” (Edizioni Frecciadoro Cento Ferrara, 2019).

Il Lions Club Rimini Riccione Host ha confermato il suo patrocinio all’iniziativa d’incontro tra autori e lettori. “Con questo calendario di appuntamenti crediamo si rafforzi quello spirito di relazione e di confronto che muove anche le idealità della nostra associazione – commenta Cesare Frisoni, presidente del Lions Club Rimini Riccione Host –, la quale tra le sue finalità ha, tra l’altro, proprio quella di “prendere attivo interesse al bene civico, e fornire luogo di dibattito per discussioni aperte su tutte le questioni di interesse pubblico”. È un percorso culturale nel quale ci troviamo perciò in piena sintonia e quindi compartecipi attivi”.

Intervista all’autore de “I sette diavoli del signor Giulio”, Mauro Mazzoni.
Come nasce questo romanzo?
“Lo spunto nasce da una delle storie che mi raccontava mia nonna da bambino. Questo Giulio Franceschelli è un personaggio realmente esistito, con i poteri che si è ritrovato, nel paese in cui sono nato, San Giorgio di Piano, che nel romanzo diventa Castel del Piano. Tutti gli episodi che ho raccontato nel libro tranne due sono però una mia costruzione”.

Com’è connotato questo personaggio, che tutti definiscono “come un animale selvatico”?
“Giulio è un ragazzino che ha questo incontro con questa signora misteriosa, che gli regala sette ausili: sette amici che aiuteranno il ragazzo nella crescita. Il romanzo si snoda sul piano della narrazione: il mio tentativo, come nei due romanzi precedenti che ho scritto, è mettere in luce l’interno dell’essere umano, il “doppio” che esiste in noi e le nostre contraddizioni. In questo caso tra bene e male, nei precedenti tra mascolinità e femminilità. Qui il confronto è tra l’onnipotenza di questo personaggio posseduto dai demoni e l’impotenza umana che travaglia noi uomini, costretti a scelte da essere umano e non da dio”.

Qual è la funzione dei sette demoni?
“I sette demoni hanno funzioni particolari diverse. Ognuno ha una caratteristica: questo fa parte dello spirito stesso. Anche gli angeli hanno funzioni diverse”.

Come sono rappresentati i sette demoni?
“Ho dato una rappresentazione confusa. In primo luogo non compaiono a nessuno se non all’eroe, a volte hanno un corpo materiale altre volte hanno solo voce, a seconda della funzione. Che i demoni possedessero un corpo o meno è una delle grandi discussioni che ha travagliato la chiesa del medioevo. Il romanzo è pieno di questi elementi antichi e sotto certi aspetti divertenti”.

Perché proprio sette, un numero che ha un significato anche per la religione?
“Qualcuno anche nelle interviste precedenti ha voluto dare una connotazione a questo numero, pensando ai sette vizi capitali; in realtà ha ben poco a che fare con questo se non per aspetti marginali. Più banalmente sono sette perché mia nonna mi ha detto che erano sette i diavoli di Giulio. Fa parte delle storia narratami”.

C’è qualcosa di autobiografico in questa narrazione?
“L’autobiografia impregna sempre un romanzo: nel personaggio ci sono lotte intestine che fanno parte dell’autore”.