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I numeri di AIRiminum

Aeroporto Fellini. Investimenti per 87milioni nei prossimi tredici anni

In foto: l'aeroporto di Rimini
l'aeroporto di Rimini
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 1 feb 2019 12:33 ~ ultimo agg. 2 feb 13:22
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In tredici anni investimenti per 87 milioni di euro. E’ quanto previsto dal Master Plan 2020-2033 dell’aeroporto Fellini di Rimini che Airiminum ha consegnato ad Enac qualche giorno prima di Natale. La società di gestione traccia il bilancio del 2018 “un anno importante” e si sofferma sulle nuove sfide, con il progetto di potenziamento redatto insieme alla società che gestisce l’aeroporto di Francoforte.

Nel primo periodo 2020-2023 – su cui si basa l’Accordo di programma attraverso cui saranno ricalibrate le tariffe aeroportuali – si è proposto un volume d’investimenti infrastrutturali per circa 22 milioni di euro (lavori sui piazzali, nel terminal, ridisegno del sistema di accesso e dei parcheggi nell’area esterna, acquisizione di nuovi mezzi e strumenti, adeguamento del sistema di sicurezza alle nuove normative, ecc.). Nel secondo periodo del Master Plan, 2024 – 2033, gli investimenti infrastrutturali proposti superano gli 65 milioni (sviluppo del terminal, realizzazione di una nuova piattaforma cargo con la realizzazione di una serie di investimenti per la catena del freddo, ampliamento dei pazziali, ecc.). Il progetto, redatto insieme a Fraport AG, la società di gestione dell’aeroporto di Francoforte, dal 2019 è entrato nella fase amministrativa di approvazione dai vari enti pubblici preposti (ENAC, MIT, MATTM, enti locali ecc.).

Sul fronte passeggeri. Il 2018 ha totalizzato un traffico di 304.274 passeggeri di aviazione commerciale (2.040 movimenti) e 3.243 passeggeri di aviazione generale (3.184 movimenti). In particolare, per quanto riguarda il traffico commerciale, il 64% è stato generato da voli di linea e il 36% da voli charter (nel 2017 le linee erano il 55% e i charter il 45%). Nel 2019 l’incidenza dei voli di linea sarà ulteriormente incrementata (si supererà abbondantemente il 70%), invertendo la marcia dello scalo che nel passato è stato soprattutto punto di riferimento per i charter. Airiminum ha già in essere accordi pluriennali già stipulati con alcune delle principali compagnie aeree di linea europee (Ryanair, Lufthansa, Rossiya – Gruppo Aeroflot, Ural Airlines, Albawings) e con altre è in trattativa.

L’obiettivo già a partire dal 2019 è di estendere la programmazione di voli regolari, per alcune delle nuove destinazioni, anche nel periodo invernale.

Con riferimento ai Paesi collegati, anche nel 2018 la Federazione Russa si è collocata al primo posto con circa il 56% del traffico totale (nel 2017 superava il 72%), seguito dall’Albania con circa il 10% del portafoglio e l’UK con circa il 7% grazie ai collegamenti con Londra di Ryanair. Cresce anche la Polonia a l’Ucraina rispettivamente con circa il 7% e il 6%.

Durante i mesi estivi del 2018, inoltre, per la prima volta da quando vi è AIRiminum, si sono registrati voli tutti i giorni della settimana. Infatti, nel mese di agosto solo il 64% dei voli settimanali si è concentrato ancora il sabato (35%) e il mercoledì (29%); dato notevolmente inferiore a quello registrato nello stesso mese del 2017 che invece era nei due giorni circa l’82%.

Nel 2019 il processo di rafforzamento del modello di business avviato nel 2018 sarà ancora più marcato con l’aggiunta di ulteriori voli di linea e nuove destinazioni” afferma Leonardo Corbucci, AD di Airiminum 2014.

Rispetto al traffico del 2017, si è registrato un incremento di circa l’1% dei passeggeri, un dato che è in controtendenza rispetto a quello degli aeroporti sotto a 1 milione di passeggeri che, ad eccezione di pochi, hanno registrato una flessione nel 2018. “In realtà tale dato sintetico va letto in una duplice direzione. In termini decrementativi il calo del traffico russo rispetto al 2017 va motivato, da un lato, con la crisi del mercato (embargo, mondiali di calcio, fallimento di tour operator storici per Rimini, come Danko e Natalie tour) dall’altro con lo spostamento di alcuni voli verso gli aeroporti di Bologna e Ancona. Dal punto di vista incrementale, invece, vanno registrati i circa 50 mila nuovi passeggeri di Ryanair più altri 10 mila nuovi passeggeri dall’Ucraina. Considerando solo la seconda parte, anche nel 2018 si è aggiunto nuovo traffico per circa +20% rispetto al 2017.

Nella prossima stagione i voli dagli aeroporti regionali russi che si erano spostati a Bologna ritorneranno a Rimini” prosegue Corbucci “e con i nuovi voli annunciati di Ryanair, di Sky Up (Ucraina), di Lufthansa (Monaco) e dal mercato russo – anche grazie al Protocollo d’intesa con il Comitato Turistico di San Pietroburgo firmato nel mese di ottobre – ci attendiamo per il 2019 un ulteriore slancio di crescita del traffico commerciale a doppia cifra”, conclude Corbucci.