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Gnassi: si rispettino accordi

Patto sicurezza, incontro in Prefettura. Gnassi ribadisce via Bassi come priorità

In foto: l'incontro di oggi
l'incontro di oggi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
gio 24 gen 2019 16:25 ~ ultimo agg. 19:51
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Dall’incontro di oggi in Prefettura tra il Prefetto Camporota, i sindaci della Provincia di Rimini e i rappresentanti delle forze dell’ordine è emerso – si regge nel resoconto – “il comune intento di condurre a soluzione nei tempi più rapidi possibili la realizzazione del progetto previsto dal Patto, pur non escludendo la fase di transizione, di Piazzale Bornaccini, ritenuta provvisoria rispetto alla sede definitiva”. E’ emersa infatti, in modo diffuso ma in primis dal sindaco di Rimini Gnassi che già sul tema si era espresso in termini netti, la richiesta di non accantonare il progetto della Cittadella della Sicurezza in via Bassi prevista dal Patto per la Sicurezza, ammettendo la soluzione di piazzale Bornaccini ma solo come transitoria.

L’incontro è stato convocato dal Prefetto “per proseguire e programmare le attività in materia di sicurezza partecipata, così come previsto dall’art.1 del Patto”.  I lavori sono stati aperti dalla relazione del Prefetto che ha evidenziato i risultati conseguiti attraverso l’azione coordinata delle Forze dell’Ordine, rappresentate oggi dai vertici provinciali”.

Sono state illustrate le iniziative intraprese negli ambiti del Piano coordinato di controllo del territorio, della sicurezza sulle spiagge e del contrasto all’infiltrazione della criminalità nelle attività produttive e commerciali, iniziative che vanno dalla prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria alle misure di prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso. Per quanto concerne i profili inerenti il supporto logistico strumentale per le Forze di polizia, è stato appunto fornito un aggiornamento sullo stato di avanzamento dell’iter burocratico relativo all’ubicazione della Questura di Rimini.

In tema di promozione e tutela della legalità, si è dato conto delle misure di contrasto ai fenomeni del disagio e della devianza giovanile, dell’uso di sostanze stupefacenti, nonché dell’attività di contrasto alla violenza a danno di donne e minori. Il tema della promozione e del rispetto del decoro urbano è stato l’occasione per rivolgere un ringraziamento ai Sindaci, protagonisti con le Polizie Locali delle politiche di sicurezza prossime al cittadino. L’intervento del Prefetto si è concluso con le proposte di implementare gli ambiti di intervento già previsti nel Patto, attraverso il miglioramento dei flussi comunicativi tra Enti Locali, Prefettura e Forze dell’Ordine, l’intensificazione della proposta formativa a beneficio delle Polizie Locali e una razionalizzazione delle prescrizioni da adottarsi ai fini della sicurezza delle spiagge in vista della prossima stagione balneare. I Sindaci, nell’accogliere gli stimoli del Prefetto e nel ringraziare le Forze dell’Ordine, hanno sottolineato le tematiche di maggiore rilevanza per i territori, tra cui la videosorveglianza, le spiagge sicure e i presidi di polizia.

Dopo l’incontro di oggi, il sindaco Gnassi ribadisce le istanze sul tema della Cittadella e del Patto per la Sicurezza.

“Prima di tutto – premette il sindaco – devo ringraziare e dare atto al signor Prefetto di avere convocato questo Comitato Provinciale Ordine Pubblico e Sicurezza allargato ai sindaci per fare il punto sullo stato di avanzamento del patto sulla Sicurezza sottoscritto nel dicembre 2017. E’ la prima volta che ciò accade dalla sottoscrizione. Ritengo che questa sia la sede istituzionale più corretta e efficace per affrontare tale tematica, evitando fuoriuscite mediatiche. Durante la riunione si sono toccati e analizzati diversi aspetti riguardanti il Patto, sui quali oggettivamente sono stati fatti importanti passi in avanti. Ad esempio, sull’attività di contrasto all’abusivismo commerciale o sul piano cooordinato di presidio del territorio che ha portato positivi risultati sul fronte della lotta al fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti”.

Ma il tasto dolente è noto: Su una questione, invece, pur con diverse sottolineature, durante la seduta si è dovuta registrare un sostanziale, quanto preoccupante, scostamento dagli accordi sanciti nel Patto sulla Sicurezza. Vale a dire lo stato di avanzamento del progetto di Cittadella della Sicurezza, riguardante la ‘vergogna’ dell’immobile in via Ugo Bassi e la soluzione temporanea di piazzale Bornaccini. Quella di P.le Bornaccini è una soluzione transitoria, finalizzata esclusivamente al passaggio della Questura di Rimini in tempi solleciti e certi nella “cittadella della sicurezza” individuata in via Ugo Bassi già a partire dalla fine degli anni ’90. Sia ben chiaro, su piazzale Bornaccini come sede provvisoria siamo tutti d’accordo. Da questo punto di vista il comune di Rimini ha tutte le carte in regola, in quanto nell’ultimo anno ha speso circa 500 mila euro per liberare piazzale Bornaccini, adibendo a sede del Centro per l’Impiego Palazzo palloni in corso d’Augusto. La nostra critica è che sinora non troviamo negli altri soggetti su via Ugo bassi la nostra determinazione che abbiamo applicato per piazzale Bornaccini.

Un progetto sancito dal Patto e la cui origine e definizione risale al’incontro ufficiale del 15 settembre 2016, alla presenze di Ministro degli Interni, Capo di Gabinetto del Ministro, Vice Capo della Polizia, rappresentanti nazionali dell’Agenzia del Demanio e Presidente dell’Inail.

L’impressione, da parte mia e dei colleghi sindaci, è che l’annunciato ritiro della proposta da parte di Inail su via Ugo Bassi, con la conseguente proposta del signor Prefetto di un intervento del Ministero dell’Interno a valle di una delibera Cipe, riporti indietro le lancette di due anni e cioè al 14 settembre 2016. Una nuova ipotesi che non risulta in alcun aspetto coerente con il percorso fino a qui condiviso e formalizzato”.

Francamente questa è un’ipotesi che non convince nessuno dei sottoscrittori del Patto, visto e considerato che tutti i sindaci intervenuti hanno chiaramente sottolineato come su via Ugo Bassi e sul progetto di Cittadella della Sicurezza bisogna stare rigorosamente nei binari previsti dal Patto. Per quanto riguarda il Comune di Rimini è necessario ribadire che l’interesse è quello di completare il disegno originario riguardante il proprio territorio: l’allocazione in Via Ugo Bassi delle funzioni per il cui esercizio, attraverso un accordo tra Stato (rappresentato dal Ministero dell’Interno) ed un soggetto privato (Dama) è stata licenziato il processo di trasformazione di un quadrante strategico della Città. Ed è la strategicità del collocamento della cittadella della sicurezza in un tessuto urbano ideale che ha spinto il Comune di Rimini ad accollarsi l’onere amministrativo di approvare in deroga alla propria regolamentazione urbanistica generale la funzionalizzazione dell’edificio di piazzale Bornaccini che deve essere interpretata come una scelta transitoria e non certamente definitiva. Dico “accollarsi un onere” perché l’amministrazione comunale di Rimini deve sopportare il peso di una scelta urbanistica contraria alle previsioni dell’assetto del proprio territorio, che non è un’attività scontata, ma la più alta forma di esercizio della propria autonomia regolatoria in ambito territoriale locale, al fine di assicurarsi il risultato finale di vedere realizzata pienamente la sua previsione di innestare in un contesto “ferito” un elemento vivo e pulsante come il nucleo della sicurezza.

L’ appello del sindaco “in esatta corrispondenza con quanto da tutti sottoscritto un anno fa “è che “si rispetti l’articolo 16 dell’accordo nella parte in cui viene disposto come spetti alla Prefettura svolgere azione di raccordo tra Enti locali, Agenzie nazionali, Ministeri interessati per stilare il crono programma delle attività per realizzare la sede permanente della Cittadella della Sicurezza in via Ugo Bassi. Anche se allo stato, in questa vicenda, la posizione del comune di Rimini è qualificabile come quella di una “parte lesa”, trovandosi a subire le conseguenze negative della mancata attuazione di accordi e programmi convenuti e assunti, tuttavia l’impegno del Comune di Rimini nel trovare le soluzioni, anche di breve-medio termine, è sempre stato teso a dare un’altra possibilità all’insieme degli attori istituzionali per rimediare allo Scandalo Questura.”.