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Morrone contro Bonaccini

Decreto Sicurezza. Bonaccini: ricorso a Consulta; Morrone: si dimetta da conferenza stato-regioni

In foto: Morrone e Bonaccini
Morrone e Bonaccini
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 8 gen 2019 10:35 ~ ultimo agg. 14:09
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Anche l’Emilia Romagna ricorrerà alla Corte Costituzionale sul Decreto Sicurezza. Lo ha annunciato il presidente Stefano Bonaccini ricordando però che “questa legge, come tutte le leggi, va naturalmente applicata”. Il ricorso alla consulta sui profili di costituzionalità riguarderà “non l’intero Decreto – spiega –, ma le norme che più direttamente riguardano le Regioni e i Comuni e che stanno generando conflitto e confusione”. Bonaccini ricorda che “la battaglia politica va fatta nelle sedi istituzionali preposte” e “il mio compito non è quello di oppormi al Governo o al Parlamento, ma di governare l’Emilia-Romagna”. In particolare la Regione punta il dito “sugli effetti che determina il potenziale conflitto tra norme vecchie ma non abolite – dice ancora Bonaccini – e nuove disposizioni, ad esempio in materia di iscrizione all’anagrafe e residenza. Il caos legislativo e la contrapposizione tra Stato e Comuni non sono certo la premessa né per il buon funzionamento dell’accoglienza, né per accrescere la sicurezza delle comunità. La sanità, per fare un esempio, è competenza regionale e assicurare a tutte le persone il diritto ad accedere alle prestazioni sanitarie è compito nostro: lo dico nell’interesse di tutta la comunità, perchè assicurare ai singoli le cure necessarie non è solo un diritto primario dei singoli, ma anche una garanzia di salute per l’intera comunità in cui vivono”.
Una presa di posizione fortemente criticata dal sottosegretario alla Giustizia della Lega Jacopo Morrone. “Il presidente Bonaccini – scrive –, crede di essere in un supermercato. Non vuole impugnare la legge sicurezza e immigrazione nella sua interezza, ma solo le parti che non gli aggradano ideologicamente. Un Bonaccini, dunque, che mette nel carrello quello che gli fa comodo e lascia negli scaffali il resto. Un modo davvero bizzarro di applicare una legge dello Stato da parte di un’Istituzione pubblica.” Morrone invita poi Bonaccini, accusato di essere in campagna elettorale continua, ad un passo indietro: “l’auspicio è che si assuma in pieno la responsabilità della sua velleitaria disubbidienza istituzionale nei confronti di una legge avversata solo per motivi pretestuosi e veda bene di rassegnare le dimissioni dalla carica di presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Ci si aspetta, infatti, che chi ricopre quel ruolo super partes – conclude – dia garanzie a tutti i componenti di una equilibrata autorevolezza istituzionale”.

. Di decreto sicurezza si parlerà domani (mercoledì) nella trasmissione di Icaro Tv (canale 91) Fuori dall’Aula, in diretta alle 18 (e in replica alle 20.35). In studio il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Rimini Marzio Pecci e Giulia Corazzi, consigliere comunale e provinciale del PD.