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Operazione delle Fiamme Gialle

Controlli sul sommerso: un lavoratore irregolare su due

In foto: i controlli
i controlli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 18 gen 2019 13:51 ~ ultimo agg. 19 gen 12:50
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La Guardia di Finanza di Rimini presenta i risultati dell’operazione “Total job” che ha visto una serie di controlli sul campo a contrasto del lavoro sommerso in imprese operanti nella provincia di Rimini (13 con sede nel capoluogo), nei settori che caratterizzano il tessuto economico provinciale: in primis stabilimenti balneari, discoteche, alberghi, club privè, ristoranti, edilizia, produzione e vendita di gelati.
L’operazione si è conclusa con  l’identificazione di 98 lavoratori assunti in modo irregolare (su 197 controllati), di cui ben 55 risultati impiegati completamente in nero; tra questi ultimi 36 cittadini stranieri.
Per queste irregolarità sono stati verbalizzati 22 datori di lavoro, per violazioni che prevedono il pagamento di sanzioni amministrative che ammontano in totale a oltre 200mila euro; tra questi ci sono tre gestori di locali da ballo di Rimini, che hanno impiegato in totale 19 lavoratori irregolari di cui 12 in nero ed un’impresa di progettazione e ristrutturazione edilizia di Santarcangelo, risultata non solo completamente sconosciuta al fisco, ma impiegava solo manodopera in nero (12 persone), constatando a suo carico pure entrate in nero per oltre 750mila euro, con evasione di IVA per 160mila euro ed evasione contributiva previdenziale per circa 50mila euro.
E’ stata proposta inoltre all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rimini per 10 di questi 22 datori di lavoro l’applicazione della sanzione di temporanea sospensione dell’attività imprenditoriale, in quanto sono risultati aver impiegato lavoratori
in nero nella misura pari o superiore al 20% del personale presente all’atto dell’intervento ispettivo.
Nove imprenditori, per evitare più pesanti sanzioni, hanno provveduto a regolarizzare la posizione dei dipendenti sorpresi a lavorare in nero (24 persone), pagando all’erario le sanzioni ridotte che hanno comportato un incasso per lo Stato di oltre 23 mila euro.

Le indagini hanno incrociato di elementi informativi acquisiti anche nel corso delle attività di controllo economico del territorio con quelli contenuti nelle banche dati informatiche a disposizione.