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Emendamento vs furbetti

Tributi non pagati. Anci si fa portavoce al Governo di proposta riminese

In foto: Gian Luca Brasini
Gian Luca Brasini
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 14 nov 2018 12:43 ~ ultimo agg. 15 nov 14:39
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[fvplayer src=”https://www.youtube.com/watch?v=crIOt6HiBpc&feature=youtu.be” splash=”https://i.ytimg.com/vi/crIOt6HiBpc/maxresdefault.jpg” caption=”Tributi non pagati, Anci portavoce di proposta riminese. Intervista all’assessore Brasini”]

C’è anche l’emendamento presentato dal comune di Rimini, tramite l’assessore al Bilancio Brasini, tra quelli inviati da Anci al Governo sulla legge di stabilità. Emendamenti che, visto che ad inviarli è l’associazione dei Comuni italiani, hanno una buona probabilità di essere accolti. La proposta di Brasini, già formulata un anno fa, è quella di privare le attività non in regola con il pagamento dei tributi locali delle autorizzazioni necessarie all’apertura o alla prosecuzione di attività.

Scriveva ad ottobre Brasini:  “Così come condiviso con AIA Rimini, a tutela delle aziende sane e chi vuole stare sul mercato rispettando regole che valgono per tutti, in questa battaglia stiamo chiedendo il coinvolgimento dei vertici nazionali delle varie associazioni perché crediamo alla fine sia interesse di tutti che non prevalgano i furbi o veri e propri predoni. Allo stato attuale, gli enti locali hanno rarissimi strumenti per scoraggiare l’infedeltà fiscale. I risultati di tutto questo sono sconsolanti: l’evasione dei tributi, specie la Tari, tocca in gran parte dei Comuni percentuali tra il 10 e il 15 per cento dell’importo complessivo. Questo fatto è particolarmente serio: l’evasione fiscale, oltre a penalizzare le comunità di riferimento perché tasse e tributi non versati significano prima di tutto meno opere pubbliche e meno servizi, nutre la concorrenza sleale. Non è un paradosso ma la cruda realtà: se non pago le tasse acquisto un vantaggio su un imprenditore onesto. Di qui la nostra proposta di emendamento, già inviata più o meno un anno fa al Parlamento. Se vuoi aprire o rinnovare i permessi per un’attività o partecipare a gare pubbliche devi essere in regola. Con il Comune, con la legge e soprattutto davanti ai cittadini che non possono pagare di tasca loro la disonestà altrui. Qui sotto riepilogo il testo della nostra proposta che, mi auguro, venga presa in considerazione dall’attuale Governo e sia sostenuta non solo dai Comuni ma dai diversi settori dell’economia locale e nazionale. Infine aggiungo una cosa: condividi diamo e abbiamo fatto nostre le istanze delle associazioni albergatori riguardanti il contrasto all’abusivismo legato a nuove forme di ricettività e agli affitti brevi. Questo in ogni caso si aggiunge alla battaglia più generale contro i furbi e i disonesti. L’uno non esclude l’altra.”.