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La Pet Therapy torna all'Infermi di Rimini

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 15 nov 2018 09:00 ~ ultimo agg. 18:25
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Ieri mattina, mercoledì 14 novembre, si è tenuto l’appuntamento più atteso dai pazienti e staff dell’Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infermi di Rimini: Giotto ed Eddie, cuccioli della Dog Galaxy, sono tornati in corsia per giocare coi loro piccoli amici, aiutandoli ad affrontare le terapie con meno stress. Il percorso di pet therapy avrà cadenza settimanale grazie al successo dell’iniziativa #NoveColli4Children, che ha visto il comitato organizzatore della Granfondo più antica del mondo donare 10.000 euro allo IOR, poi raddoppiati grazie al contributo di Sportful. In questo modo i ragazzi dell’Oncoematologia Pediatrica hanno potuto riabbracciare i loro “medici” preferiti: quelli a quattro zampe.

Sono una cinquantina i bimbi e adolescenti in carico al servizio, e circa 30 i nuovi casi che si presentano ogni anno a quello che è il reparto di riferimento per i problemi oncologici pediatrici in Romagna.

“Attraverso il contatto con il cucciolo il paziente può rilassarsi e distogliere l’attenzione dalle terapie, affrontando meglio i suoi aspetti più dolorosi – afferma la dott.ssa Samanta Nucci, psiconcologa IOR in servizio presso l’Ospedale Infermi –. Inoltre la pet therapy aiuta a sviluppare un approccio più partecipativo e collaborativo nei confronti dei trattamenti, che così risultano più efficaci. La risposta è stata tale che uno dei nostri pazienti ha addirittura protestato quando l’abbiamo dimesso per tornare a casa: sapendo che i suoi amici a quattro zampe torneranno presto in reparto non voleva assolutamente mancare”.

Le operatrici della Dog Galaxy Ramona e Chiara hanno mostrato ai ragazzi i giochi che i cuccioli della pet therapy sono in grado di fare, invitando anche i pazienti a partecipare ad alcuni di questi simpatici esercizi: era inoltre presente Alice Pasini, veterinaria con abilitazione IAA (interventi assistiti con animali) deputata non solo ad assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie, ma anche a valutare eventuali segnali di stress dei cani, per garantire la massima sicurezza. “L’idoneità dei quattro cuccioli che parteciperanno al progetto, già riconosciuta a monte, viene tenuta costantemente monitorata nel corso degli interventi – spiega la veterinaria – gli incontri prevedono momenti referenziali, in cui si prende l’animale come soggetto dell’attenzione senza effettivamente coinvolgerlo fisicamente; momenti osservativi nei quali l’animale è presente ma non si ha ancora un’interazione diretta con esso; e momenti di relazione diretta tra bambino e cane”.