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Cronaca Rimini

Dal 20 al 23 novembre scatta l'astensione dalle udienze penali

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 9 nov 2018 13:23
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Anche gli avvocati di decidono di fermarsi per protesta. Nella giornata di ieri, la Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane ha deliberato una astensione collettiva dalle udienze penali dal 20 al 23 novembre. “La Camera Penale di Rimini – si legge nella nota diffusa – aderisce con piena convinzione alla iniziativa di protesta. La recente accelerazione impressa dalle forze politiche che sostengono la maggioranza di Governo ai diversi progetti di legge afferenti il diritto penale sostanziale e processuale non può lasciare inerte la classe forense”. Per gli avvocati “la soppressione del giudizio abbreviato per i reati più gravi, l’inasprimento generalizzato delle pene per i reati contro la pubblica amministrazione e la revisione del bilanciamento tra le circostanze attenuanti e aggravanti, l’introduzione dell’agente provocatore nei procedimenti per i reati dei cosiddetti ‘colletti bianchi’, l’uso indiscriminato delle misure di prevenzione patrimoniali, il blocco della prescrizione dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, la compressione dei benefici penitenziari, fanno da contraltare alla revisione della disciplina codicistica sulla legittima difesa, che diverrà ‘legittima’, anche mediante l’uso delle armi legalmente detenute, a prescindere da qualsivoglia vaglio della autorità giudiziaria”.

“La politica pare, infatti, sorda rispetto alle esortazioni provenienti congiuntamente dalla classe forense e dalla comunità dei giuristi, mai come ora in allarme per le conseguenze fatali che tali controriforme potrebbero avere sul nostro ordinamento processuale penale, il cui volto assumerebbe inevitabilmente le sembianze tipiche della Giustizia di uno Stato di Polizia e non più di uno Stato di Diritto – sottolinea l’avvocato Alessandro Sarti, presidente della Camera Penale di Rimini -. I penalisti non si pongono pro o contro questo o quel Governo o partito, sono e rimangono a fianco del cittadino e del suo diritto insopprimibile ad un Giusto Processo e reagiranno duramente, promuovendo le iniziative consentite dalla legge, ad ogni tentativo di demolire i pilastri su cui si fonda il sistema di garanzie costituzionali che ne sorreggono il peso organizzativo e ne giustificano l’onere finanziario per lo Stato”.