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Blog/Commenti Rimini

Matinée a teatro

In foto: aspiranti spettatori in coda
aspiranti spettatori in coda
di Gianluca Angelini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 6 ott 2018 15:13 ~ ultimo agg. 15:14
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A un certo punto, quando il chiarore del giorno strappa il nero della notte, la fila – fuori dal ‘Novelli‘ – viene attraversata dal fremito della leggenda metropolitana: ‘dicono che una signora col piumino arancione sia arrivata ieri sera alle 19’. Dicono, sale il bisbiglio. Mentre già mi immagino, in trance fantozziana, pure Zoff in gol di testa su calcio d’angolo, la leggenda metropolitana svanisce nel chiarore: non solo la signora col piumino arancione esiste ed è arrivata alle 19 – e cortesemente stacca post-it con il numero progressivo scritto a penna – ma non è stata nemmeno la prima. Lei, la signora Maria, è stata battuta sul tempo dal signor Paolo che, fuori dal ‘Novelli’, si è accomodato alle 16 così da essere il ‘battistrada’ a strappare i biglietti dei tre eventi straordinari pensati per celebrare il teatro ‘Galli’ rinnovato spedendo sul palco Valery Gergiev, Cecilia Bartoli e Roberto Bolle e i suoi friends.
Battistrada e amico della signora Maria e del signor Sergio e pure del signor Giuseppe tutti della Barafonda, a quanto pare, melomani appassionati che non si sarebbero persi per nulla al mondo il ritorno del ‘Galli’ ai fasti che furono. ‘Volevamo esserci – argomentano i quattro – abbiamo girato l’Italia per seguire lirica e balletto, dalla Scala all’Arena di Verona, figuriamoci se non venivamo in fila oggi’. Anzi, ieri.

I quattro sono l’avanguardia di un gruppone di riminesi che, dalla notte e dalle prime luci del mattino, si sono dati appuntamento fuori dal Novelli, in fila come manco gli americani all’indomani del Giorno del Ringraziamento per il Black Friday o gli Applemaniaci per l’uscita dell’ultimo gadget hi-tech. Vogliosi di accaparrarsi un biglietto per la Prima o, anche di più, per Bolle e amici. Tutti lì, in piedi sul marciapiede, come nelle grandi metropoli. Con i giornalisti che fanno domande, le telecamere delle Tivvù locali, persino un ex amministratore che passa con l’auto, tira giù il finestrino, sguaina la macchina fotografica, e alé, una bella foto alla gente in attesa. Che, dentro al teatro vicino al mare, resterà fino al pomeriggio, per ottenere il lasciapassare per il teatro del centro. Non senza penare. Perché tra il tempo che passa senza passare; il timore che i ‘biglietti se li prendano tutti online’ ; la paura che ‘se chiudete alle 14 il botteghino (invece rimarrà aperto a oltranza), siamo qui dalle 5 per niente’ e ‘ad un evento eccezionale si da una risposta eccezionale’, il chiarore dell’entusiasmo, un po’ scolora nel ‘dopotutto Rimini è Rimini, mica New York’. Già, non lo è.

Ma per una mattina, per un pochetto, ha pensato di esserlo, in fila tra le transenne con le biciclette incatenate a due passi dal mare. Anche senza Zoff in gol di testa su calcio d’angolo.