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La "prima" del Galli

Il Galli riapre le porte dopo 75 anni. Le immagini

In foto: Cecilia Bartoli
Cecilia Bartoli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 28 ott 2018 19:58 ~ ultimo agg. 30 ott 12:24
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Alle 19, come annunciato, è cominciato l’accesso del pubblico nel teatro Galli che riapre dopo 75 anni con la Cenerentola di Cecilia Bartoli. L’ammirazione è stata la sensazione che molti raccontano di avere provato entrando in sala. Molti selfie e foto di rito, mentre anche la piazza cominciava a riempirsi davanti al maxischermo che nell’attesa del concerto ha proiettato immagini felliniane offrendo un suggestivo spettacolo anche sui palazzi circostanti, quasi a riproporre a specchio quello che accadeva all’interno. Anche il meteo è stato clemente: dopo una giornata di pioggia intensa una serata gradevole e mite ha accolto la prima del Galli, tanto da far riempire la piazza. Molte le persone in ascolto in piedi, sedute sui gradini, ma c’è stato anche chi si è portato lo sgabellino da casa per vivere al meglio lo spettacolo.

L’ingresso dei primi spettatori:

Il commento del pubblico all’ingresso in sala:

Il palco si apre e sopra c’è Luciano Bagli, nato il 28 dicembre del 43: il giorno del bombardamento e della distruzione del teatro. “Finalmente questa sera riesco ad assistere ad un opera qui… Orgoglioso di essere riminese”, racconta. Il sindaco Gnassi, decisamente commosso: “75 anni dopo scopri che il signor Bagli era nelle gallerie di Serravalle con la mia famiglia… Forse capite l’emozione”

Gli interventi di Luciano Bagli e del sindaco Gnassi:

“Questa sera facciamo pace con quello che siamo stati – ha proseguito il sindaco – Torna la musica nel teatro GAlli, torna la vita anche se forse non se ne era andata … Era sepolta. Il Galli è rinato. Una città è una storia collettiva e umana. Per questo il grazie va a tutti i riminesi che non si sono arresi, ai consigli comunali di un tempo e di oggi, alla maestranze ai tecnici e a tutti i dipendenti del Comune. Abbiamo fatto quest’opera con il nostro cuore. Questo oggi è un teatro per creare relazioni e comunità. È lirica e factory, è un teatro di pellicce (ecologiche) e di anfibi”.

Gnassi cita più volte Calvino. “Dobbiamo tornare a guardare il cielo… Questa sera apriamo una porta che è stata chiusa per troppo tempo… Che è sta dischiusa in modo simbolico dal signor Bagli”. “Rimini ritrova la sua identità e la sua memoria per volgersi in modo più solido verso il futuro. Un futuro diverso nelle abitudini. Buon viaggio teatro Galli”, ha concluso con la voce tremante.

Il testo del saluto di Luciano Bagli.

L’intervista all’ex sindaco Alberto Ravaioli:

L’inaugurazione vissuta dalla piazza: