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Cultura Rimini

Festival del Mondo Antico. Un incontro sul Tempio Malatestiano

In foto: Il Tempio Malatestiano
Il Tempio Malatestiano
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 11 ott 2018 15:47
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In occasione dell’edizione 2018 del Festival del Mondo Antico, sui rapporti tra Oriente e Occidente, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A.Marvelli”, l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Rimini e la Fondazione Carim propongono la presentazione ufficiale del volume L’Umanesimo cristiano del Tempio Malatestiano. Percorsi di riscoperta artistica, teologica e sapienziale. L’appuntamento è per domani alle 16 in Basilica Cattedrale.

Dopo il saluto del vescovo Francesco Lambiasi, dell’assessore alle Arti del comune Massimo Pulini e di Alessandro Giovanardi  per Fondazione Carim, interverranno il professor Maurizio Malaguti, già docente di Filosofia Teoretica all’Alma Mater, con una riflessione sugli aspetti filosofici e teologici del tempio, e la professoressa Monica Centanni, Docente di Iconologia e Tradizione classica all’Università IUAV di Venezia sugli aspetti artistici, architettonici e iconografici. Coordina l’architetto Johnny Farabegoli, responsabile Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Rimini e docente di Architettura e liturgia all’ISSR “A. Marvelli” di Rimini.

La presentazione:

Frutto di un articolato e fecondo percorso maturato all’interno di una pluralità di sguardi interpretativi (ecclesiologico, storico-artistico, filosofico-teologico ed etico-polico), questo innovativo e originale percorso di ricerca propone una reinterpretazione, sull’orizzonte delle testimonianze più significative dell’Umanesimo europeo cristianamente ispirato, di uno dei beni culturali ecclesiali di maggiore rilevanza internazionale. Seppur simbolo identitario della città e della Chiesa di Rimini, in più occasioni la storiografia, anche recente, come pure una certa sensibilità contemporanea, ha voluto vedere nel Tempio Malatestiano, ancora una volta, non un dialogo tra le arti, i diversi saperi e i misteri della fede cristiana, ma l’immagine preponderante di un luogo di culto dai tratti paganeggianti, fortemente connotato  dalla volontà autocelebrativa del suo committente. L’intento del libro è proprio quello di far riemergere le profonde istanze di matrice cristiana che hanno determinato il contesto ideativo della Basilica Cattedrale  della città, straordinaria Via Pulchritudis radicata all’interno di un “significativo” e  fecondo dialogo tra Oriente e Occidente: dialogo capace di offrire una perenne lezione sapienziale rivolta sia al presente sia al futuro.