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Cattolica Cronaca

13 colpi in pochi mesi. Presi i Bonnie & Clyde del riminese

In foto: il comandante Califano e il comandante della tenenza di Cattolica
il comandante Califano e il comandante della tenenza di Cattolica
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 2 ott 2018 13:18 ~ ultimo agg. 3 ott 12:01
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Il primo colpo lo avevano messo a segno nel settembre 2017, sfilando il portafoglio dalla borsa di una signora dell’est alla fermata dell’autobus, poi ne avevano infilati altri 12, tra furti e rapine, riuscite e tentate, nel giro di pochi mesi. L’ultimo risale a fine gennaio 2018.

I carabinieri della tenenza di Cattolica, hanno fermato due ragazzi, lui 20 lei 21 anni, all’epoca dei fatti fidanzati. Ecco perché l’operazione è stata chiamata Bonnie & Clyde. Il ragazzo, che ha già una fedina penale importante nonostante la giovane età, è stato arrestato ieri mattina a Cattolica dove vive e dovrà rispondere di tutti e 13 i colpi, di lesioni, danneggiamento e violenza privata. La ragazza, che risiede nel corianese, ha invece obbligo di firma. Le vengono contestati due furti e una tentata rapina. I due agivano soprattutto a Cattolica, 12 degli episodi riguardano tabaccherie, farmacie, negozi di pelletteria e bar della Regina. Il tredicesimo colpo, il più violento, è stato fatto in una tabaccheria di Miramare. In quel caso il gestore era stato colpito alla testa dal calcio di una pistola, mai ritrovata.

[fvplayer src=”https://youtu.be/oVa77R77paU” splash=”https://i.ytimg.com/vi/oVa77R77paU/sddefault.jpg” caption=”Icaro Tv. Furti e rapine a Cattolica, operazione "Bonnie & Clide" dei Carabinieri”]

Il ragazzo era particolarmente aggressivo nel suo agire: spesso spaccava a calci le vetrine per entrare negli esercizi commerciali. La signora moldava, la prima in ordine di tempo a subire un furto, due giorni dopo aveva rincontrato i due ragazzi sempre alla fermata del bus e, convinta che fossero loro gli autori, aveva scattato una foto. Un’azione che aveva fatto perdere il controllo al 20enne che l’aveva colpita e le aveva distrutto il cellulare. I carabinieri erano, però, riusciti a recuperare il fotogramma che ritraeva il ragazzo. In un altro caso era stato fermato da una pattuglia dei carabinieri pochi minuti dopo il furto ad un distributore: addosso aveva la refurtiva ma non era stato possibile coglierlo in flagranza. Altra mossa poco furba è stata quella di provare a piazzare in rete le borse rubate in pelletteria.

Preziosi, nel corso delle indagini, i riscontri con le immagini della video sorveglianza delle attività prese di mira. In diversi episodi i due indossavano giubbotti e indumenti, trovati nelle perquisizioni delle loro abitazioni. In un fermo immagine ripreso durante una delle rapine, inoltre, si vede chiaramente la cicatrice che il giovane arrestato ha su una mano. Nell’altra tiene in pugno la pistola. Importanti anche le comparazioni morfologiche compiute dai Ris, le intercettazioni telefoniche e le impronte delle pedate lasciate sulle vetrine. Non è escluso che i due siano autori anche di altri colpi. Le indagini dei carabinieri continuano.