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Circa 6mila persone in provincia affette da demenza e Alzeheimer

In foto: i referenti territoriali con il direttore generale Ausl Romagna Tonini
i referenti territoriali con il direttore generale Ausl Romagna Tonini
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 21 set 2018 13:24 ~ ultimo agg. 14:10
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In provincia di Rimini sono circa 6.000 mila le persone con demenza, di queste circa 3.300 soffrono di Alzheimer. Dati forniti, insieme a quelli del resto del resto del territorio di competenza dall’Ausl Romagna, che sul tema organizzerà in ottobre un convegno.

La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita, secondo il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Alzheimer Disease International, una priorità mondiale di salute pubblica“.

Il maggior fattore di rischio associato all’insorgenza della demenza è l’età (solo il 5% circa esordisce prima dei 65 anni), il sesso femminile nella malattia di Alzheimer, il sesso maschile nella demenza vascolare. In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer)”.

 

In Emilia Romagna nel 2017 sono state quasi 25mila le persone visitate per la prima volta nei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, 12.246 delle quali (in lieve calo rispetto alle 12.400 dell’anno precedente) hanno ricevuto una diagnosi di demenza, di cui l’Alzheimer costituisce la forma più frequente; circa 80mila le persone con demenza in regione. Nel territorio dell’Azienda Usl della Romagna risultano essere presenti circa 266.000 persone con più di 65 anni. Calcolando un’incidenza del 4,4% per la malattia di Alzheimer e dell’8% per il totale delle demenze, risultano presenti 21.500 persone affette da demenza, di cui 12.000 da malattia di Alzheimer. Fondamentale il lavoro svolto nei centri demenza del territorio.

per il referente riminese, il dottor Stefano De Carolis: “I limiti delle terapie farmacologiche attualmente in uso, la preoccupante assenza di imminenti alternative e la dimensione epidemiologica della malattia impongono di sviluppare sempre più quel ‘gioco di squadra’ che vede impegnati tutti i nodi della rete che si occupano della persona con demenza e dei relativi caregiver. Ai CDCD è affidata la regia di questa complessa gestione, che deve essere implementata e sempre più ‘capillarizzata’ in un’Azienda geograficamente e demograficamente così vasta”.