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RiminiAIL. Oltre 150 persone all'Embassy per "Invita a tavola la Ricerca"

In foto: Il saluto di Eduardo Pinto
Il saluto di Eduardo Pinto
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 3 ago 2018 11:00
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Oltre 150 persone si sono ritrovate giovedì sera all’Embassy per l’iniziativa benefica “Invita a tavola la Ricerca”, organizzata da RiminiAIL.

“Una serata all’Embassy un po’ come tradizione – attacca Eduardo Pinto, presidente di RiminiAIL – perché questo è il terzo anno che RiminiAIL, che è l’Associazione Italiana per la Lotta alla Leucemia, Linfomi e Mieloma, organizza questa serata fra tutti o gran parte dei volontari, i soci ed i sostenitori per raccolta fondi. Il tema specifico di questa serata è “Invita a tavola la Ricerca” perché la nostra associazione si occupa soprattutto di ricerca scientifica, questo grazie a quello che è stato il fondatore dell’AIL nazionale: il professor Franco Mandelli, che purtroppo è scomparso da poche settimane. Questa sera per noi il ricordo del professor Mandelli è fondamentale perché è stato lui che ha spronato tutti i volontari a raccogliere fondi per finanziare la ricerca scientifica tramite borse di studio a favore di medici e biologi che lavorano negli ospedali, e che lavorano anche nel nostro ospedale di Rimini. RiminiAIL nell’arco di questi vent’anni ha raccolto oltre 2milioni di euro, la maggior parte dei quali sono stati impiegati proprio per finanziare contratti a favore di medici, biologi ed anche infermieri all’interno del nostro ospedale, accanto alle altre azioni che portiamo avanti, come l’assistenza agli ammalati, fornendo sia ai pazienti che ai loro familiari anche un sostegno psicologico tramite due psicologi che collaborano con noi sia a livello della Pediatria che del Reparto adulti”.

[fvplayer src=”https://www.youtube.com/watch?v=DcXwthUvqec&feature=youtu.be” splash=”https://i.ytimg.com/vi/DcXwthUvqec/sddefault.jpg” caption=”Una serata all’Embassy per RiminiAIL con "Invita a tavola la Ricerca"”]

“I fondi raccolti in questi anni sono stati impiegati nella ristrutturazione del nuovo reparto – aggiunge Patrizia Tosi, direttore Unità Operativa di Ematologia di Rimini -. Ci sono vari progetti, quello più importante è l’assistenza domiciliare, che è più propriamente l’ambulatorio ematologico a domicilio, integrato con l’ambulatorio di Ematologia della struttura ospedaliera. L’altra cosa molto importante è il supporto che RiminiAIL dà alla ricerca scientifica e quindi a poter seguire i protocolli clinici, che sono molto importanti perché permettono ai nostri pazienti di accedere alle cure più innovative. Tuttavia i protocolli sono molto complessi e per svolgerli accuratamente è necessario avere del personale che sia istruito sia nella conduzione di questi protocolli (rapporti con le case farmaceutiche, tenuta dei dati, ecc.) che nella preparazione e spedizione dei campioni biologici. RiminiAIL finanzia due biologhe che supportano la nostra Unità Operativa nello svolgimento della ricerca clinica”.