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Lo "zampino" delll'APGXXIII nel caso Diciotti

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 28 ago 2018 16:27 ~ ultimo agg. 30 ago 15:25
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Lo ha detto Papa Francesco sul volo di ritorno da Dublino: “Chi ha fatto il lavoro con il ministro dell’interno è stato padre Aldo”, intendendo Padre Aldo Buonaiuto, “bravo prete della Comunità Papa Giovanni XXIII di don Benzi, si occupa della liberazione delle donne vittime della prostituzione” – ha continuato il pontefice.

“Per me ciò che ha detto Francesco durante il volo di ritorno dall’Irlanda è stata una grande sorpresa – ha commenta il sacerdote – sono rimasto felicemente meravigliato. Il Santo Padre ha giustamente detto che della trattativa avviata con il ministro dell’Interno mi sono occupato io, ma che a guidare tutta l’operazione è stato naturalmente il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Bassetti, che dall’Irlanda ha gestito tutta la faccenda passo passo per telefono, mentre padre Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei, ha attivato le procedure”.

Chi sia padre Aldo viene ricordato quest’oggi anche dal sito di Avvenire che ricorda come il prete, all’interno dell’Associazione Papa Giovanni XXIII si sia sempre occupato del tema della tratta uman, lottando per restituire dignità alle tante donne sfruttate sulle strade e non solo.

“L’impronta di don Benzi, cioè il Dna della Papa Giovanni XXIII, è anche all’origine dei contatti tra il ministro dell’Interno Salvini e il sacerdote – continua il quotidiano cattolico – era lo stile di don Oreste, che non temeva nessuno dei ‘potenti’ e pensava che il bene lo si riesce a fare anche dalla stanza dei bottoni”.

“E questo nel mio piccolo ho fatto – racconta don Aldo – immediatamente il cardinale Bassetti ha preso in mano la faccenda, traghettandola fuori dal pantano in cui si era arenata, e attraverso la trattativa seguita da monsignor Maffeis la Chiesa italiana ancora una volta ha dato la risposta che l’Italia e l’Europa non sapevano dare. Il tutto è iniziato sabato mattina e sabato sera era già risolto. Ora un centinaio di migranti verranno ospitati come prima base per le visite mediche e la pronta accoglienza nel centro ‘Mondo migliore’ della Cooperativa Auxilium, a Rocca di Papa, ma poi attraverso la Caritas, che gestirà in toto il destino di questi nostri fratelli, verranno distribuiti tra le diocesi per essere avviati a una reale integrazione”.