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Cronaca Nazionale

Frode da 300 milioni nel settore macellazione. Nella rete della Finanza anche un riminese

In foto: repertorio
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di Simona Mulazzani   
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gio 5 lug 2018 11:56 ~ ultimo agg. 6 lug 11:24
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C’è anche un imprenditore 68enne di Taranto residente a Riccione nel gruppo coinvolto in una frode fiscale da quasi 300 milioni di euro, scoperta dalla Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di 17 persone. 200 i finanzieri che hanno agito in diverse province d’Italia, tra cui Rimini e Forlì-Cesena. Il riccionese è considerato una figura apicale del sodalizio criminale, ed è stato arrestato. Gli sono stati, inoltre, sequestrati beni per diverse decine di migliaia di euro, immobili ma anche orologi e bottiglie di vino pregiate

In carcere, oltre a lui sono finite 4  persone (tra cui 2 commercialisti) e 12 agli arresti domiciliari; 4 liberi professionisti sono stati colpiti dalla misura restrittiva dell’obbligo di firma, nonché dall’interdizione per un anno dall’esercizio dell’attività e dal divieto di assumere uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese; sono oltre 50 gli indagati a piede libero.

L’indagine è stata coordinata dai sostituti procuratori della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Gianfranco Gallo e Maurizio Ascione e delegata al Gruppo della Guardia di Finanza di Rho.

La frode ai danni dell’Erario del valore complessivo di quasi 300 milioni di euro, era attuata mediante la costituzione di un consorzio di società operanti nel settore della macellazione e della lavorazione delle carni.

E’ stata scoperta l’inconsistenza dell’intera struttura consortile utilizzata dai vertici del sodalizio come mezzo per la progressiva monopolizzazione del mercato nazionale di riferimento e per la movimentazione di ingenti masse di capitali illeciti. Si trattava in realtà di società (generalmente S.r.l o S.r.l.s) intestate a meri “prestanome” nelle quali venivano sistematicamente creati rilevanti crediti IVA fittizi, attraverso la presentazione di dichiarazioni annuali fraudolente (mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti) e/o infedeli.

In esecuzione della medesima ordinanza, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano – Guido Salvini, è stato anche eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca di oltre 90 immobili tra ville di lusso, appartamenti, ristoranti, locali notturni, 35 auto tra cui numerose auto di lusso, 2 yacht, più di 200 compendi societari, conti correnti, disponibilità liquide, gioielli e 7 cassette di sicurezza, per un valore complessivo di circa 60 milioni.