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Attualità Rimini

Superamento via Islanda e microaree, via libera dalla Giunta. Iter, dettagli e commenti

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mer 6 giu 2018 17:28 ~ ultimo agg. 7 giu 13:59
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Dopo lunghe discussioni, anche all’interno della stessa maggioranza, è arrivato oggi il via libera al programma per il superamento del campo nomadi di via Islanda.

Confermate le ultime notizie circolate a seguito della riunione dei capigruppo: sei le famiglie italiane di etnia Sinti coinvolte per un totale di 32 persone (tra cui 7 bambini) che saranno collocate in 5 microaree. Inizialmente le famiglie interessate erano 11 (ma due hanno manifestato la volontà di unirsi per legami di parentela) per un totale di 45 persone, tra cui 13 minori, 3 anziani e 6 con problemi di salute e disabilità. Quattro famiglie  accederanno a soluzioni abitative convenzionali. Le microaree, spiega l’amministrazione, saranno dislocate omogeneamente sul territorio comunale, e le zone indicate sono in via Cupa, via Feleto, via della Lontra, via Montepulciano e via Orsoleto. Esclusa via Tombari. Ospiteranno da due ad un massimo di quattro moduli abitativi, vale a dire delle ‘case mobili’ simili a quelle abitualmente utilizzate nei campeggi, di circa 25mq. Non si accenna ancora ai costi. Altro aspetto importante il contratto di locazione che legherà l’amministrazione ai nuclei famigliari. Oltre naturalmente al pagamento di un canone mensile (che dovrebbe essere assimilabile a quello delle case popolari), ci saranno una serie di rigorosi obblighi a carico dei beneficiari che dovranno essere rispettati, pena la risoluzione del contratto. Non potranno ad esempio essere realizzati ampliamenti e pertinenze; le aree esterne dovranno essere mantenute pulite; il capofamiglia individuato come responsabile della microarea dovrà comunicare eventuali ospiti o l’ampliamento del nucleo famigliare per la nascita di figli o matrimoni e chiedere preventivamente l’autorizzazione. Un incaricato comunale periodicamente si occuperà di verificare la corretta gestione delle aree, così come sarà verificato che vengano assolti tutti gli impegni definiti con i servizi sociali, a partire dall’obbligo scolastico per i minori. Ogni intervento del programma sarà infatti supportato da un percorso di accompagnamento individualizzato curato dagli operatori dello Sportello sociale.

La proposta di programma approvata dalla Giunta sarà pubblicata in albo pretorio per 45 giorni allo scopo di raccogliere contributi e osservazioni di cittadini, prima del passaggio in Consiglio Comunale a cui spetta l’approvazione definitiva. Saranno organizzati nel prossimo mese e mezzo sul territorio almeno 2 incontri di illustrazione del programma alla cittadinanza.

Il percorso, precisa l’amministrazione, è nato “dalla necessità improrogabile di sanare una situazione critica e pericolosa” nel campo di via Islanda dal punto di vista igienico sanitario e di sicurezza pubblica avvalendosi “degli strumenti messi a disposizione dalle legge regionale 11/2015 che indica le “norme per l’inclusione di rom e sinti” e che stabilisce come gli enti locali debbano favorire i processi di autonomia, emancipazione e integrazione sociale di queste popolazioni sostenendo il superamento delle aree di sosta di grande dimensione, promuovendo processi di transizione alle forme abitative convenzionali e promuovendo allo stesso tempo la sperimentazione di soluzioni abitative innovative come le microaree famigliari“.


I commenti

Non tardano ad arrivare i commenti da parte della politica. Il primo ad intervenire è in consigliere di Rimini Attiva Kristian Gianfreda secondo cui quello elaborato dall’amministrazione è “un buon progetto, le alternative, viste e valutate si sono rivelate deboli, alcune fantasiose“. “Il problema della convivenza con altre culture c’è e nessuno al mondo l’ha risolto – prosegue – non esiste una ricetta che ci tolga dai problemi. Le soluzioni facili non esistono, nessuno può far scomparire per magia queste 5 famiglie. Le poche certezze che abbiamo sono: fare rispettare le leggi del nostro territorio a tutti, azzerare le zone franche, rispettare le diversità, aprire e mantenere un dialogo. Io faccio appello alle persone che si vedranno arrivare nel quartiere una famiglia Sinti, invece di fare barricate invitate la famiglia ad un incontro di conoscenza, la base del buon vicinato, le cose si metteranno nella giusta direzione per tutti”.

Opposta la posizione invece del consigliere della Lega Matteo Zoccarato che rileva come siano state escluse alcune aree (Viserba e Villaggio Primo Maggio) e sia stata ripescata Orsoleto. “La partita – dice – non è assolutamente finita, anzi… È appena cominciato il secondo tempo“.

Per Nicola Marcello di Forza Italia si tratta di “un progetto nato male che finirà peggio“. Secondo il consigliere di minoranza si tratta di un “progetto che discrimina i riminesi ed emargina i sinti facendo spendere alla collettività almeno 500 mila euro“. Marcello si chiede “quanto costeranno gli allacci in via Cupa, Feleto (tra altro potrebbe non essere di proprietà comunale ) o in via Orsoleto” e parla di “rispetto delle regole da parte degli occupanti ridicole ed inapplicabili. Se non pagheranno i canoni li buttiamo in strada?” L’esponente di Forza Italia ricorda anche che “a Bologna dove lo sciagurato progetto è stato realizzato la vigilanza e il controllo del rispetto delle regole è affidato ad un comitato formato anche da cittadini del vicinato.