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Attualità Rimini

Casa dei matrimoni. Renzi (FdI): un flop da trasferire altrove

In foto: la casa dei matrimoni
la casa dei matrimoni
di Redazione   
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lun 11 giu 2018 17:42 ~ ultimo agg. 17:47
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“Ad un anno dalla inaugurazione, alla luce della “sperimentazione” posso ribadire che le ragioni espresse contro la sua realizzazione avevano fondamento”, così il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi stronca la “Casa dei Matrimoni” in Piazzale Boscovich.

“Ricordo che l’Amministrazione Comunale ha speso 200.000 euro per il manufatto di circa 30 mq. con servizio igienico al suo interno e la pedana in legno di circa 220 mq. sulla duna adiacente e altri 18.000 euro per la tensostruttura a vela per la copertura della pedana. La struttura con un “design” più simile ad una “biglietteria” si è dimostrata poco funzionale e accogliente per celebrare il matrimonio , tant’è che nonostante la propaganda e la promozione turistica pochissime coppie di sposi l’hanno utilizzata.

Infatti, nella tanto denominata “Casa dei Matrimoni” non c’è neppure lo spazio per i matrimoni, che si tengono sulla pedana della duna compatibilmente con le condizioni meteo e la copertura precaria della tensostruttura, la cui tenuta dipende dal vento e dalle continue riparazioni. In alternativa al progetto “infelice” di Piazzale Boscovich e per risparmiare i 220.000 euro, avevo avanzato in Consiglio Comunale la proposta di celebrare i matrimoni nel Giardino del Grand Hotel, con una immagine più qualificante per Rimini. La Giunta Comunale, come al solito, ha respinto la mia proposta, dicendo che era impossibile, salvo poi realizzarla due anni dopo, nell’Ottobre 2017. Resta, quindi, un nuovo “chiosco” nel Piazzale del Molo che danneggia l’intera visuale della spiaggia e del mare, ripristinata dopo la rimozione del “tendone dei libri” che mi ha impegnato per 12 anni”.

Renzi ha chiesto al Sindaco in Consiglio Comunale se “dopo il trasferimento dei “furgoni” da Piazzale Boscovich, anche l’inutile e incompatibile chiosco della Casa dei Matrimoni non debba essere collocato altrove con destinazioni ambientali più rispettose e con funzioni più utili”.