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Rimini Spettacoli

Venerdì al Fulgor il premio Smiting a "Smetto quando voglio"

In foto: Valerio Aprea
Valerio Aprea
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 8 mag 2018 19:20
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Venerdì alle 21 al Cinema Fulgor di Rimini si chiude la  9a edizione di Smiting, festival della cultura non convenzionale con la serata Premio Smiting 2018 ai film “Smetto quando voglio” di Sidney Sibilia, con la partecipazione in sala dell’attore Valerio Aprea, in rappresentanza del cast. Aprea, stimato attore anche nell’ambito teatrale, sempre presente nella trilogia di “Smetto quando voglio”, ottiene anche la candidatura al David di Donatello 2014 per il miglior attore non protagonista.

Durante la serata aiuterà il gruppo Smiting ad annunciare i vincitori del contest al pubblico “Smiting quando voglio”, simpatico concorso tematico con riferimento al concept dei film. Infine parteciperà alla serata anche conversando col pubblico dopo la visione del film “Smetto quando voglio – ad honorem”, l’ultimo capitolo con le rocambolesche avventure della “banda di ricercatori universitari”. La serata sarà condotta da Marta Ileana Tomasicchio, Carlo Masini, Stefano Rossini, Matteo Munaretto e una misteriosa “Giuria di smettitori professionisti”.

Con il Premio Smiting 2018  il festival prosegue il suo omaggio verso registi e autori nel cinema. Lo scorso anno il premio è stato riconosciuto a “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti, ritirato dagli autori Nicola Guaglianone e Menotti. Il premio è iniziato nel 2011 con Terry Gilliam, in occasione della sua venuta a Rimini per il Premio Fellini, poi nel 2014 a Matteo Oleotto nel 2014 per il film “Zoran, il mio nipote scemo” e a Chrysta Bell per il progetto musicale di David Lynch. Nel 2016 sono stati premiati Antonio Manetti e Marco Manetti per il film “Song e’Napule”, freschi del premio David di Donatello quest’anno col film “Amore e malavita”.

Anche quest’anno il Premio Smiting ha forme inconsuete, dicono gli organizzatori. La Medaglia realizzata in stampa 3D potrebbe essere confermata, ma quel che più rappresentativa è la Frusta di evocazione felliniana da “8 ½”. La consegna al felliniano Cinema Fulgor non puo’ che essere la giusta e definitiva location.

Programma

  • Premio Smiting 2018 alla trilogia “Smetto quando voglio”

Dal primo film “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia del 2014 ai dueSmetto quando voglio – Masterclass” (2015) e “Smetto quando voglio – Ad Honorem” (2017).

  • Premiazione dei vincitori del concorso “Smiting quando voglio”
  • Visione del film “Smetto quando voglio – Ad Honorem”
  • Conversazione sul film con Valerio Aprea assieme al pubblico

Ingresso sei euro. Orario inizio serata: ore 21 / Altre informazioni: tel. 0541 709545

www.smitingfestival.it/1105-smetto-voglio-honorem-premio-smiting-2018/

Con la collaborazione di Cinema Fulgor , SGR per la Cultura, Fice

 

Smetto quando voglio – Ad Honorem” (2017).

con Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Peppe Barra, Greta Scarano, Luigi Lo Cascio, Valeria Solarino, Neri Marcorè

È passato un anno da quando la banda di Pietro Zinni è stata colta in flagranza di reato nel laboratorio di produzione Sopox e ognuno dei suoi componenti rinchiuso in un carcere diverso. Da Regina Coeli Pietro continua ad avvertire le autorità che un pazzo ha sintetizzato gas nervino ed è pronto a compiere una strage, ma nessuno lo prende sul serio. Dunque si fa trasferire a Rebibbia per incontrare il Murena, che ha informazioni utili a intercettare lo stragista. Dopodiché Pietro intende rimettere insieme la banda di ricercatori universitari: le menti più brillanti in circolazione in perenne stato di disoccupazione (o detenzione).

 “Dai ristoranti asiatici alla gattabuia, dai benzinai cingalesi alla galera, passando per feste, lusso sfrenato, inseguimenti, assalti ai treni, camuffamenti e scorpacciate di adrenalina. È questa la strana parabola delineata da Smetto quando voglio per i suoi assurdi protagonisti, abitanti di una vera e propria Torre di Babele in cui si incontrano laureati ricercatori latinisti, antropologi, chimici e archeologi, tutti costretti a reagire alle proprie esistenze frustrate, al loro talento mai riconosciuto. Costretti a reagire, appunto, proprio come all’interno di un processo chimico.” (Giuseppe Grossi)

 

Il tema della 9a edizione

Unlost in translation / noio volevam savuar – I know my chicken

Programma su www.smitingfestival.it