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Coriano Cronaca

Lupo ucciso e appeso alla pensilina. L'assurda "giustizia fai da te" di due allevatori

In foto: Il furgone si ferma per 40 secondi davanti alla pesnilina
Il furgone si ferma per 40 secondi davanti alla pesnilina
di Redazione   
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mar 15 mag 2018 07:41 ~ ultimo agg. 16 mag 11:12
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Dovranno rispondere di maltrattamento, cattura, uccisione e furto aggravato di un esemplare di una specie fortemente protetta un 82enne e un 43enne, ritenuti i responsabili della barbara uccisione del lupo che fu appeso ad una pensilina dell’autobus nella frazione di Ospedaletto di Coriano. Si tratta del padre del titolare di un’azienda agricola di Coriano, che gestisce anche un agriturismo, e di un dipendente dell’azienda stessa. I due, ora indagati a piede libero, nella notte del 4 novembre scorso, attaccarono a testa in giù la carcassa dell’animale, dopo averlo avvelenato con del topicida, e finito colpendolo violentemente sul capo, completamente fracassato, e sul corpo. Questa la posizione dell’accusa.

Le indagini, , che hanno visto collaborare i carabinieri del Comando Provinciale e quelli del Gruppo Forestale, da subito si erano concentrate sul mondo del bracconaggio e dell’allevamento: non sono rari, infatti, gli episodi in altre regioni d’Italia (in Toscana, ma anche nella vicina provincia di Pesaro) dove allevatori, i cui greggi sono stati prede di lupi, hanno fatto azioni simili, spesso motivate da una “giustizia fai da te“, per il mancato riconoscimento del danno economico subito dalle loro attività. E proprio quest’ultima si è rivelata la pista giusta.

[fvplayer src=”https://www.youtube.com/watch?v=5m4boLWcn60&feature=youtu.be” splash=”https://i.ytimg.com/vi/5m4boLWcn60/hqdefault.jpg” caption=”icaro Tv. Lupo ucciso e appeso a Coriano, i Carabinieri denunciano due persone”]

Fondamentali per arrivare a individuare i colpevoli una serie di tracce che i due avevano lasciato dietro di se. Primo indizio le riprese: subito dopo il ritrovamento i militari hanno visionato le immagini di quattro telecamere, poste a pochi metri dalla pensilina, e in particolare da una, posta dentro la vicina farmacia, si vede chiaramente un furgone bianco, che alle 4 del 4 novembre si ferma per 40 secondi proprio di fronte alla fermata. Sul lato che volge alla telecamera  è evidente una ammaccatura. Facile individuare marca e modello e risalire al proprietario. Quando è emerso che un furgone di quel tipo era di proprietà di un’azienda agricola di Coriano, i forestali hanno ottenuto dal Giudice la possibilità di perquisire e sequestrare il mezzo, che presentava proprio un’ammaccatura su un lato. Era anche dotato di portellone laterale, usato per far uscire il cadavere del lupo (nelle immagini infatti non si vede nessuno uscire dal lato guidatore e non viene aperto un portellone posteriore, così d far pensare alla presenza di un portello laterale, che si apriva lato pensilina). Il mezzo, inoltre, presentava diverse tracce ematiche, peli e ganci usati per la macellazione. Un traccia, in particolare (la 7), è stata determinante: da essa, infatti, è stato estratto in campione di DNA che, fatto analizzare dagli esperti dell’Istituto Zooprofilattico di Grosseto, combacia con quello del lupo.

Importanti anche le intercettazioni telefoniche, che hanno permesso di incastrare i due uomini. In particolare determinante una telefonata che si sono scambiati proprio la notte incriminata, pochi minuti dopo le 4. Il dipendente aveva cercato di contattare il padre del titolare e la cella corrisponde a quella di Ospedaletto. Non solo, entrambi, subito dopo la perquisizione si sono sbarazzati delle vecchie utenze per utilizzare due nuovi numeri.

Durante la perquisizione nell’azienda sono emersi altri reati, di cui dovranno rispondere l’amministratore dell’azienda, un 48enne, e il padre, intestatario della stabile adibito a stalla e macello: la macellazione clandestina di animali, detenzione di animale pericoloso (un cinghiale), abbandono illecito di rifiuti ma anche di carcasse di ovini nei campi vicino, pratica tra l’altro che non fa altro che attirare i lupi, che fiutano l’odore di sangue.

E’ arrivata a conclusione l’indagine sull’esemplare di lupo barbaramente avvelenato, ucciso ed appeso ad una pensilina della fermata dell’autobus nel comune di CorianoI Carabinieri con i colleghi Forestali hanno individuato i due responsabili del brutale gesto che sono stati deferiti per i reati di maltrattamento, cattura, uccisione e furto aggravato di un esemplare di lupo, specie animale particolarmente protetta.

All’Arma arriva il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale di Coriano: “La vicenda della truce uccisione del lupo a Coriano, giunge oggi ad una svolta importante, grazie all’impegno dell’Arma dei Carabinieri si può così iniziare la fase giudiziaria per coloro che le indagini hanno indicato come i possibili esecutori di questo terribile gesto. Siamo grati agli investigatori ed agli inquirenti dell’Arma che cosi celermente ma in modo approfondito hanno condotto queste indagini”.


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