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Politica Riccione

Dal PD l'idea student housing all'ex Reggiana. Ma "Tosi promette, Gnassi fa"

In foto: l'ex Reggiana
l'ex Reggiana
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 30 mag 2018 15:37 ~ ultimo agg. 17:00
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“La Tosi promette, Gnassi realizza”. Lo scrive Sabrina Vescovi, capogruppo del PD di Riccione, commentando la firma dell’accordo fra Comune di Rimini, Asl Romagna e Università di Rimini per il progetto del centro di ricerca universitaria alla colonia Novarese

Firma che la Vescovi vede come “una grande opportunità per riaprire il dibattito Riccionese sull’area Marano e sul suo futuro”.

Mentre la Tosi promette, Gnassi realizza. E questa è davvero una buona notizia per il Marano e Riccione. Perché è evidente che con scelta di rientrare in possesso della colonia Novarese, il sindaco di Rimini ha stabilito quale sarà la vocazione di quell’area. Ed è la vocazione giusta che metterebbe in campo anche la nostra colonia Reggiana. Sulla quale sarebbe ora di muoversi. Ma in comune a Riccione tutto tace! È tutto fermo!”

La proposta del  PD Riccionese e del suo gruppo consigliare è di “rendere disponibile la colonia Reggiana ad un intervento di “student housing”.
Modelli già testati nelle città universitarie europee e in fase di realizzazione anche a Bologna. Un modello ibrido e innovativo di ospitalità, a metà strada tra lo studentato e l’hotel, che riscuote successo ovunque metta radici. Obiettivo: riunire imprenditori, studenti e viaggiatori sotto un unico tetto.
Parola d’ordine: mescolanza”.
“Tanti gli spazi comuni che fanno incontrare le diverse categorie di utenti. Turisti di ogni età e nazionalità beneficiano di un’atmosfera vivace; mentre gli studenti soggiornano in un ambiente dal design molto curato, più affine ad un albergo di alta gamma che ad uno studentato. Oltre all’hotel, alle camere e ai monolocali degli studenti, a Bologna ci saranno una biblioteca, aree studio, sale per riunioni e conferenze, zone di coworking, un incubatore per start-up, una sala giochi, una palestra e un parco biciclette.”

Ma per fare tutto questo, “oltre alle iniziative di Andrea Gnassi e del comune di Rimini, occorrerebbe che Riccione recuperasse il rapporto, incomprensibilmente interrotto, con Unirimini e Alma Mater Studiorum. Solo se si governa Riccione come se fosse il giardino di casa propria di puo’ scegliere di uscire dal circuito virtuoso che una università genera nel territorio”.

Affondo finale: “20.000 euro l’anno era il contributo negato dalla Tosi per Unirimini; per lo yeti (pupazzo peloso depositato nel magazzino Geat) ne hanno spesi 25.000. Non possiamo rimanere tagliati fuori dalla grande occasione che la scelta di Rimini ci offre!”