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Cattolica Scuola

Aumento mense. Cattolica per la Scuola chiede chiarimenti

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 31 mar 2018 16:48
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Cattolica per la Scuola si scaglia contro la decisione dell’amministrazione Gennari di aumentare di 20 centesimi il costo del pasto in mensa per gli alunni della Scuola Primaria e chiede di poter prendere visione dello studio di fattibilità che indica l’impossibilità di procedere all’internalizzazione della mensa stessa.

Come ricordato lo stesso Sindaco in Consiglio – si legge in una nota – Giovanna Ubalducci, ex assessore della Giunta Cecchini, aveva fatto riferimento a un analogo studio per giustificare le decisioni prese dalla Giunta di cui faceva parte. All’indomani del confronto pubblico del maggio 2016 in cui si era parlato dello studio di fattibilià, Cattolicaperlascuola aveva presentato una richiesta di accesso agli atti, e la risposta ottenuta era stata che lo studio di fattibilità non era disponibile in quanto a uso interno. In Consiglio, il Sindaco Gennari si è detto favorevole a rendere disponibile lo studio di fattibilità analizzato dalla sua Giunta per arrivare alla stessa conclusione a cui era pervenuta la Giunta Cecchini. Aspettiamo quindi che dia seguito a questo suo intento e rimandiamo ad allora un commento più articolato in merito”.

In merito all’aumento, il Comitato si chiede “se ancora una volta il bando di gara sarà redatto secondo i desiderata manifestati da chi fornisce attualmente i pasti, o se si penserà prima di tutto ad ascoltare gli utenti e a concordare con loro quanto andrà a regolamentare la partecipazione delle ditte interessate a concorrere. A questo proposito val la pena di sottolineare che nessuno vieta di abbassare la base d’asta al di sotto della tariffa attualmente richiesta. Nel vecchio bando del 2012 si richiedeva ai concorrenti in gara di avere una capacità produttiva di mille pasti giornalieri, che a Cattolica non servono. Quel requisito dovrebbe essere abbassato a 700/750 pasti giornalieri, che dovrebbero essere più che sufficienti a coprire il fabbisogno quotidiano, permettendo di partecipare anche ad aziende di dimensioni più modeste”.

Cattolica per la scuola definisce poi opinabile la scelta della Giunta di spalmare gli insoluti che si registrano nel servizio sugli utenti solventiinvece di stanziare fondi che possano coprire il fabbisogno delle famiglie in affanno”.
L’ultima contestazione riguarda la procedura di assegnazione dei fondi già disponibili che secondo il comitato “non funziona, e con il Sindaco Gennari se ne era ampiamente discusso in Consiglio di Istituto e nel Comitato dei Genitori; congegnata com’è, finisce per spingere anche chi ne avrebbe bisogno a non presentare la domanda con cui si vedrebbe comunque assegnare un numero di buoni pasti irrisorio per il fabbisogno annuo”. L’auspicio è che l’incontro dell’Amministrazione con il Comitato Genitori subito dopo Pasqua possa fornire chiarimenti.