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Regione Sanità

Sovraffollamento Pronto Soccorso. Nuove linee per snellire gli accessi

In foto: il pronto Soccorso di Rimini
il pronto Soccorso di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 21 nov 2017 14:11
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Indicatori e soglie di criticità comuni in tutti gli ospedali della Regione per evitare il sovraffollamento in pronto soccorso. Nel 2016 sono stati 1.875.560 mila gli accessi ai PS dell’Emilia-Romagna, i ricoveri circa il 13%. Tra le proposte anche la nascita del Bed Management, un team dirigenziale che gestisca le problematiche relative al posto letto, ma anche il rafforzamento del personale medico e infermieristico in particolari situazioni e letti aggiuntivi per il ricovero. Sono alcuni degli aspetti delle Linee di Indirizzo delle Aziende Sanitarie, approvate dalla giunta regionale.

Con questo documento – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi indichiamo alle Aziende una serie di azioni da adottare in relazione al livello di criticità dell’affollamento, per snellire e velocizzare le fasi di ingresso, transito e uscita del paziente dal sistema di emergenza-urgenza. Spetterà poi alle Aziende- aggiunge l’assessore- mettere a punto piani specifici. Senza dimenticare– chiude Venturi- il problema dell’accesso, non sempre appropriato, al Pronto soccorso, che in tanti casi potrebbe essere sostituito invece dalle Case della salute, strutture nate e rafforzate proprio con l’obiettivo di portare l’assistenza il più vicino possibile ai cittadini”.

Alcune proposte:

Quando in Pronto Soccorso è presente un elevato numero di pazienti ma ancora gestibile con le normali risorse interne, le azioni indicate sono: l’aumento delle attività di consulenza e diagnostica in emergenza; o, per favorire l’uscita dei pazienti che necessitano di ricovero, l’attivazione di ricoveri “sovrannumerari” all’interno dei reparti (cioè con letti aggiuntivi, se le condizioni strutturali lo consentono). In caso di situazioni di affollamento ancora più consistente possono essere previsti sistemi di “rinforzo” del personale medico e infermieristico e, per quanto riguarda i posti letto, è possibile una riduzione dei ricoveri programmati o non urgenti per un intervallo di tempo rapportato alla “severità” del sovraffollamento.

Tra le cause del sovraffolamento, il principale è legato all’epidemiologia stagionale: ad esempio, epidemie influenzali e ondate di calore. Una volta fatta l’accettazione, il fattore che incide maggiormente sui tempi di permanenza è quello delle consulenze, per cui è necessario facilitare le consulenze specialistiche e gli accertamenti diagnostici strumentali, in particolare quelli radiologici di livello più avanzato, come le Tac. Tra i fattori di “uscita” pesa maggiormente la velocità con cui i pazienti vengono accolti nei reparti per acuti all’interno dell’ospedale per il ricovero.