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Aliquota ridotta per affitti brevi. Federalberghi: favorisce mercato fuori da regole

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di Redazione   
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dom 19 nov 2017 08:39 ~ ultimo agg. 08:43
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La riduzione al 10% delle imposte sui redditi da locazioni brevi da adottare in via sperimentale a partire dall’anno fiscale 2018 sugli affitti brevi veicolati anche attraverso piattaforme come Airbnb. È la proposta avanzata dal Pd per modificare la cedolare al 21% introdotta dimezzando l’aliquota di favore del 21% che è stata definita con la manovrina di primavera ma che non avrebbe portato i risultati sperati.

La proposta di emendamento alla legge di bilancio viene però stroncata da Federalberghi: “La proposta di ridurre la tassazione sulle locazioni brevi genera gravi danni, sia per le imprese che rispettano le regole e pagano le imposte, sia per i cittadini alla ricerca di una casa in affitto. Chiediamo a chi l’ha presentata di ritirarla e ci appelliamo a tutti i componenti il Parlamento affinché, nel caso in cui venga messa al voto, la respingano senza esitazione.”

“L’aliquota del 10% nacque con una finalità sociale, per favorire la stipula di contratti di affitto a canone concordato e ridurre le tensioni sul mercato dell’edilizia residenziale. Estendere l’incentivo alle locazioni turistiche comporterà l’effetto opposto e promuoverà l’espulsione delle famiglie dai centri storici. Inoltre, non si comprende quale sia la logica che porti a premiare soggetti che operano al di fuori di ogni regola, spesso gestendo centinaia di alloggi”.

“Il carico fiscale-contributivo che grava su un’impresa italiana di medie dimensioni, secondo la Corte dei Conti, è pari al 64,8%, venticinque punti percentuali in più della media UE. In un paese normale, la discussione sulla legge di bilancio metterebbe al centro la riduzione delle imposte che gravano su chi lavora nel rispetto delle regole, senza lasciare nessuno spazio a proposte offensive e surreali che strizzano l’occhio agli abusivi e evasori”.

Federalberghi coglie l’occasione per attaccare ancora la sharing economy di Airbnb e esperienze simili: “Il monitoraggio sul mercato degli affitti brevi, che Federalberghi realizza con il supporto tecnico di Incipit consulting ed Inside Airbnb, ha censito nel mese di agosto 2017 ben 261.443 annunci pubblicati sul portale Airbnb.

Non è vero che si tratta di attività occasionali: la maggior parte (il 70,3%) degli annunci si riferisce ad alloggi disponibili per oltre sei mesi l’anno. Non è vero che si tratta di forme integrative del reddito, sono attività economiche a tutti gli effetti: più della metà (58,3%) degli annunci sono pubblicati da inserzionisti (host) che gestiscono più alloggi, con casi limite di soggetti che gestiscono più di 500 alloggi. Non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare: la maggior parte degli annunci (72,2%) si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno. Non è vero che le nuove formule compensano la mancanza di offerta: la mappadei i 261.443 alloggimostra con chiarezza come essi siano concentrati soprattutto nelle grandi città e nelle principali località turistiche, dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali.