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Attualità Rimini

Al Meeting l'incontro con il premier Gentiloni: vicini a Barcellona

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
dom 20 ago 2017 15:30 ~ ultimo agg. 21 ago 11:22
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Un omaggio alla Catalogna, a Barcellona, a questa città straziata che ha dato un messaggio di forza umana a tutta l’Europa, anche con la messa per la pace di questa mattina nella Sagrada Familia. Dal Meeting diciamo a Barcellona che siamo al suo fianco, così come siamo vicini alle famiglie dei nostri connazionali morti nell’attentato“.

La minaccia continua – ha detto il premier –  Non credo alla propaganda di questo o quel sito jihadista (ndr: l’Italia prossimo obiettivo dei terroristi) ma sono consapevole che nessun Paese, neanche l’Italia, possa sentirsi al riparo dalla minaccia. E’ decisivo che da tutti venga il sostegno alle forze dell’ordine, all’intelligence, ai militari impegnati per garantire la sicurezza. Daesh è stato sconfitto, ha perso la sua partita fondamentale che era quella di far diventare uno Stato la propria presenza terroristica, ma la sua minaccia continua e riguarda tutti. I terroristi non ci costringeranno a rinunciare alla nostra libertà. Ringraziamo chi ogni giorno opera per aiutarci amantenere questa libertà”.

Con queste parole il premier Paolo Gentiloni ha inaugurato il Meeting 2027 che ha come titolo una frase tratta dal Faust di Goethe “Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo per possederlo

Quale eredità si è chiesto Gentiloni? In diversi punti dell’intervento l’applauso del popolo del Meeting.

Dobbiamo puntare sui punti di forza della nostra identità, non solo frequentare i punti di debolezza, su cui spesso invece ci concentriamo. Io sono orgoglioso che in Italia si sia manifestato l’orgoglio europeo, come risposta alle tante fatiche. Noi siamo aperti al mondo da secoli, in modo competitivo. La crescita è finalmente tornata, grazie anche le riforme degli ultimi anni, fatte dal governo Renzi e che noi stiamo proseguendo. La legge di bilancio consentirà alcune limitate misure che accompagneranno la crescita. L’impegno che prendo al Meeting è che nell’ambito di questi limiti cercheremo di concentrare gli sforzi sul lavoro per i giovani: incentivi permanenti, politiche attive per il lavoro” .

Chi semina odio e facili illusioni non farà un buon raccolto in un contesto di lunga durata“. Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni parlando dei flussi migratori. La risposta all’immigrazione “è il governo dei flussi e il contrasto dell’immigrazione clandestina, la risposta non è l’esclusione nè la negazione della realtà. Queste non sono una garanzia di sicurezza ma semmai di insicurezza per il paese. Sappiamo che è fenomeno permanente e di lunga durata. Ma questo non significa non cercare di affrontarlo. La strada intrapresa, con il codice delle Ong, è giusta su questa continueremo. Rivendico al nostro paese un impegno che nessuno ha dato. Serve uno schema multilaterale per tessere una trama di relazioni di pace. L’Italia è tra i paesi che ci provano, stiamo facendo la nostra parte e possiamo fare di più” .

L’incontro è iniziato con la riflessione di Emilia Guarnieri, presidente del Meeting “Domande ancora più drammatiche si affacciano dopo i fatti di Barcellona. E il Meeting deve essere all’altezza di queste domande così profonde di senso. Di fronte alla paura la nostra eredità dobbiamo vedere se tiene. La sfida che la realtà ci pone è grande. Nella diversità si intessono gli elementi del dialogo e anche del perdono reciproco, senza il quale non penso si possa andare avanti. Vogliamo partire dal desiderio di bene, guardare il positivo che c’è per dialogare e incontrarci“. La Guarnieri ha poi letto il messaggio del presidente Mattarella al Meeting. È stato il tema dell’eredità che si lascia alle nuove generazioni il tema del messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, letto da Nassir Abdulaziz Al-Nasser, High Representative for the United Nations Alliance of Civilizations.

Giorgio Vittadini ha introdotto il tema dell’incontro. Famiglia, immigrazione, integrazione, imprenditoria, lavoro, educazione: temi che hanno volti diversi e contraddittori tra loro nella stessa Italia. Di fronte a tanti elementi di crisi, “perché – si chiede Vittadini – ci sono famiglie che continuano a fare figli, immigrati che sono pienamente integrati, imprenditori con la forza di cambiare, ragazzi che hanno voglia di lavorare e costruire, studenti e laureati che sono ben superiori a loro colleghi stranieri. Il tema è la Varianza. Puntare sulla nostra ricchezza, la diversità, la genialità, l’amore alla bellezza, che ci rende interessanti agli occhi del mondo. Dobbiamo guardare la nostra tradizione, non con la nostalgia, ma guardando avanti, per riguadagnare questa tradizione. Va criticata e recuperata oggi, nel presente. Ripartire dal desiderio, dalla domanda.

È rivolgendosi a Gentiloni: “Anche la politica deve premiare questa diversità, questa voglia di andare avanti“.

Parola anche ad alcuni giovani che hanno sollecitato il premier su lavoro, università, futuro, le questioni di respiro internazionale.