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Economia Rimini

Russia e Cina. AiRiminum al lavoro per stringere rapporti

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 6 apr 2017 15:47 ~ ultimo agg. 15:48
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In particolare, in questi giorni l’Amministratore Delegato di AIRiminum 2014 Leonardo Corbucci è a San Pietroburgo per incontrare i vertici del Saint Petersburg Government Committee on Tourism Development, i responsabili commerciali dell’Aeroporto Pulkovo di Saint Petersburg (gestito da Fraport AG, Advisor di AIRiminum 2014 per la redazione del Master Plan del “Fellini”) e della compagnia cinese Hainan Airlines, la più grande compagnia aerea privata della Cina e la quarta per numero di aerei in flotta – nonché importante tour operator – con sede ad Haikou, già operativa in Italia. L’obiettivo è quello di coinvolgere l’Aeroporto Internazionale di Rimini e San Marino in un progetto che preveda la creazione di un flusso turistico stabile tra Cina, Russia e Italia. Nel 2016, solo a San Pietroburgo i flussi turistici dalla Cina sono cresciuti del 200%.

I principali tour operator cinesi che già operano in Russia insieme agli operatori russi – spiega AiRiminum – intendono creare pacchetti turistici per il mercato cinese che contemplino, oltre a San Pietroburgo, anche altre mete in Europa soprattutto durante i periodi invernali, quando le temperature di San Pietroburgo sono meno accoglienti.

“L’opportunità che ci viene offerta – dichiara l’Amministratore Delegato di AiRiminum 2014 Leonardo Corbucciè di aprire un nuovo mercato dalle immense potenzialità non solo per l’Aeroporto “Federico Fellini” e la Romagna, ma per l’Italia centrale nel complesso. La Romagna ha tutti i numeri per candidarsi quale piattaforma ideale di approdo per l’Italia – top dream destination in tutte le classifiche mondiali – in virtù della ampia disponibilità di hotel a 4 e 3 stelle a prezzi competitivi, e soprattutto del milione di letti disponibili considerando le varie strutture recettive.  Il turismo cinese, che già nel 2015 rappresentava il quarto mercato per l’Italia con circa 3,4 milioni di arrivi, ancora non ha scoperto la Romagna: infatti – prosegue l’Amministratore Delegato – l’intera Emilia-Romagna nel 2015 registrava solo l’8% degli arrivi di passeggeri cinesi a livello nazionale. Se i vari operatori privati e istituzionali della filiera del turismo romagnolo riusciranno nei prossimi mesi a presentarsi su questo mercato come un unico sistema, integrato e coordinato, è possibile intercettare un flusso turistico dalle enormi potenzialità, non stagionale, con la forte propensione allo shopping e particolare predilezione per il made in Italy, disponibile a muoversi anche su lunghe distanze per visitare le principali città d’arte italiane.”