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Provincia Vita della Chiesa

In 500 in cammino per la Via Crucis diocesana dei giovani. Immagini e interviste

In foto: l'arrivo a Verucchio alla chiesa di San Martino
l'arrivo a Verucchio alla chiesa di San Martino
di Redazione   
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ven 14 apr 2017 10:22 ~ ultimo agg. 15 apr 11:59
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Erano in 500 questa mattina intorno alle 10 nel piazzale antistante la Chiesa San Paterniano di Villa Verucchio alla partenza della tradizionale Via Crucis dei Giovani del Venerdì santo proposta dal Settore Giovani dell’Azione Cattolica Diocesana di Rimini. Titolo: “Davvero costui era Figlio di Dio!”. Filo conduttore delle riflessioni, la lettura di alcuni momenti significativi della Passione dal vangelo secondo Matteo. Tre le tappe, più introduzione e tappa finale alla Chiesa San Martino di Verucchio con la celebrazione della Passione del Signore. Ad accompagnare i giovani lungo il percorso il Vescovo Lambiasi e l’Assistente diocesano dei giovani di Azione Cattolica don Daniele Giunchi.

Le voci prima della partenza raccolte da Simona Mulazzani per la trasmissione di Radio Icaro e Icaro Tv Tempo Reale

Don Daniele Giunchi

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Il Vescovo Francesco Lambiasi

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Manuel Mussoni

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la prima tappa. La prima testimonianza nel piazzale davanti al convento Francescano. La prima testimonianza è affidata ad Alessandro un giovane postulante francescano che racconta il suo incontro con Gesù. L’infanzia felice, gli anni del liceo a divertirsi “mi sono divertito tanto che ho fatto il liceo per sette anni“, il totale allontanamento dalla chiesa e poi l’incontro che gli ha cambiato la vita ad Assisi il 4 ottobre del 2013, il giorno in cui era in visita papa Francesco. Lì il primo incontro con i frati francescani la scelta di servire in una mensa dei poveri, in carcere fino alla scelta di verificare la sua vocazione.

 la seconda tappa della Via Crucis . La seconda testimonianza. La seconda testimonianza di Francesco ed Elena una coppia di sposi. Francesco racconta la sua storia. “Non è stata facile la mia infanzia. I miei quando avevo tre anni hanno divorziato io sono rimasto con mio babbo che quando ero 12enne è morto. E li ho cominciato a ribellarmi a Dio che mi aveva tolto il mio senso di vita“. Per diversi anni Francesco è stato lontanissimo dalla chiesa. Musicista, ha suonato in tante parti del mondo, scappando da se stesso. “Alla sera quando tornavo a casa mi mettevo a piangere e mi chiedevo perché? Non ero felice. Il Signore mi ha mandato angeli in carne ed ossa e ho cominciato un nuovo cammino, che mi ha dato il vero senso“. Elena racconta: “la mia adolescenza è stata piena di casini poi l’incontro con Gesù, l’unica strada. È stata meravigliosa la prima confessione dopo anni che non lo facevo. Mi sono sentita in pace. Ragazzi non permettete al mondo di rubarvi Gesù

la terza fermata. La terza testimonianza. La terza testimonianza è quella di Emanuele, 17 anni nato in Albania e arrivato in Italia quando ne aveva 6. “Al liceo volta Fellini di Riccione – racconta – ho incontrato il mio prof di religione e li ho conosciuto per la prima volta la fede. Ho cominciato un cammino in Azione Cattolica e per la prima volta sono entrato in una chiesa. Durante il campeggio soprattutto ho capito che Gesù mi voleva bene e ho deciso di battezzarmi. Succederà domani notte. Sono veramente felice. Per me diventare cristiano vuol dire vivere la vita, vuol dire rischiare, scoprire la Verità che può riempirmi.