Faro Gaggio-Rimini 1-2, "Il buono, il brutto, il cattivo" secondo Baio
FARO GAGGIO-RIMINI 1-2, “IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO” SECONDO BAIO
IL BUONO
“Una domenica storica”. Così il giornalino distribuito allo stadio “Romagnoli” celebrava l’avvento del Rimini in quel di Gaggio Montano. Non so quanti abitanti abbia l’accogliente paesino dell’appennino bolognese, dominato dalla singolare figura di un imponente faro, ma l’evento calcistico più importante della storia del suo club ha gremito in ogni ordine di posti il minuscolo stadio dalla beneaugurante denominazione di “Romagnoli” e creato un clima generale di festa nella simpatica comunità gaggese. Stringenti esigenze di classifica imponevano ai padroni di casa una partita garibaldina e proprio questo infatti è stato l’approccio degli uomini del nuovo allenatore Betti, al debutto in panchina. Azioni alla mano stile calcetto o handball, lanci da ogni dove col pallone che comunque arrivava in area anche quando calciato dal portiere e rimbalzi iperbolici come sul cemento, queste le armi del Gaggio, sfruttando le peculiarità della loro tana. Ma le apprezzabili velleità iniziali degli emiliani sono state presto sovrastate dagli accecanti lampi di luce del talento di Buonaventura e Cicarevic. Loro si che sono due fari…
La proverbiale compattezza dei biancorossi e, in questo caso soprattutto, la loro acquisita duttilità e capacità di adattamento, ha fatto il resto. Mesi fa partite come questa li avevano mandati in tilt. Ora non succede più.
IL BRUTTO
Consentitemi di celebrare un evento straordinario, raro e solitario quasi come il passaggio della cometa di Halley dalle parti della terra, consumatosi nella trasferta appenninica. Vi chiederete di cosa mai si tratterà.. La
“chicca” in questione è un errore di Andrea Brighi! Per la prima volta in quest’annata in cui la sua efficacia e la sua eleganza hanno rasentato la perfezione, il nostro difensore, nell’intento di non sprecarlo, ha finito per perdere malamente un pallone, consentendo così a Bicocchi di segnare il gol che ha regalato al Faro l’illusione di poter riaprire nei minuti finali una partita che in realtà non è mai stata in bilico se non nei concitati minuti iniziali certamente appannaggio dei padroni di casa.
L’ Eccezionalità dell’accaduto è testimoniata anche dal fatto che il nostro rosso Beckembauer è stato caldamente rincuorato dai compagni, quasi sollevati dalla scoperta che allora sbaglia anche lui. Dazio pagato senza danno procurato. E se ne riparla tra un anno.
IL CATTIVO
Calcolatrice alla mano se domenica prossima nel “derbino” casalingo contro la Marignanese (a proposito, che voglia di riassaporare ben altre stracittadine…) il Rimini continuasse la sua striscia di successi ed in contemporanea il Sasso Marconi non vincesse in casa di un Progresso anch’esso affamato di punti per evitare l’incombente zona playout, sarebbe già matematica la promozione in serie D. Ovviamente è solo una questione di tempo ma festeggiare davanti al proprio pubblico, con sei giornate di anticipo e magari nella cornice di un Romeo Neri finalmente gremito, sarebbe il degno coronamento di una cavalcata entusiasmante.
Il tempo di celebrare l’ormai tradizionale danza davanti ai tifosi della curva, magari qualche intrepido tuffo nella fontana dei quattro cavalli e poi l’interesse verso la causa biancorossa sarà rimandato a data da destinarsi. Alla fine di un’estate che spero meno travagliata rispetto alle ultime recenti, che Rimini ritroveremo? Una cosa è certa, noi irriducibili ci saremo, sempre e comunque.
Baio
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